Grapevine is one of the main crops at the Italian and European level, the production of which can be strongly influenced by 'Candidatus Phytoplasma solani', that is Bois noir agent. There are currently no commercial formulations that can contain this disease. The purpose of this research was to assess the effectiveness of biotic and abiotic resistance inductors in both a "preventive" and "curative" trial. The tests were run in a vineyard of the Moncaro Terre Cortesi winery, located in Castelplanio, in the province of Ancona. The trials involved a vineyard grown with cv. Chardonnay, a cultivar characterized by high sensitivity to Bois noir. The experimental scheme adopted provided in the "preventive test", 5 treatments (Kendal, F1 dose1, F1 dose 2, water and the untreated control), each with seven replicates, distributed in the field according to an experimental model of randomized block. The "curative test" involved about 35 plants for each of the treatments, the same as the "preventive test". Applications were carried out every two weeks from mid-April until mid-September 2018. Three vegetation surveys were carried out (in June, July and September) to assess the percentage of recovered plants. In addition, the side activity of the formulations applied against peronospora infections was assessed. Data elaboration showed that formulations weakly contributed to increasing the recovery phenomenon in 2018. However, few new symptomatic plants appeared in the "preventive" test. No significant differences were found in the containment of downy mildew infections, with the exception of Kendal, which appear to have reduced the incidence of the disease. The information obtained from this test will need to be further investigated to obtain confirmations and new information to work on, in order to obtain a sustainable means for the control of the grapevine Bois noir.

La vite è una delle principali colture a livello italiano ed europeo, la cui produzione può essere fortemente influenza da infezioni di ‘Candidatus Phytoplasma solani’, agente del Legno nero. Attualmente non esistono formulati commerciali in grado di contenere questa avversità. Scopo della presente ricerca è stato quello di valutare l’efficacia di induttori di resistenza biotici e abiotici sia in una prova “preventiva” che in una prova “curativa”. Le prove sono state condotte in un vigneto dell'azienda vitivinicola Moncaro Terre Cortesi, ubicato a Castelplanio, in provincia di Ancona. La sperimentazione ha interessato un vigneto coltivato con cv. Chardonnay, vitigno caratterizzato dall’alta sensibilità a Legno nero. Lo schema sperimentale adottato ha previsto nella “prova preventiva”, 5 tesi (Kendal, F1 dose1, F1 dose 2, acqua ed il testimone non trattato), ognuna delle quali con sette ripetizioni, distribuite in campo secondo il modello sperimentale di blocco randomizzato. “La prova curativa” ha interessato circa 35 piante per ciascuno dei trattamenti, gli stessi della “prova preventiva”. I trattamenti sono stati effettuati ogni due settimane da metà aprile sino a metà settembre 2018. Sono stati effettuati tre rilievi sulla vegetazione (a giugno, luglio e settembre) per valutare la percentuale di piante recovered. Inoltre, è stata valutata l’azione collaterale dei formulati applicati nei confronti di infezioni di peronospora. Dall’elaborazione dei dati risulta che i formulati hanno debolmente contribuito ad incrementare il fenomeno del recovery nel 2018. Sono comunque risultate poche le nuove piante sintomatiche comparse all’interno della prova “preventiva”. Infine, non sono state riscontrate differenze significative per quanto riguarda il contenimento delle infezioni di peronospora, ad eccezione delle applicazioni del Kendal, che sembra aver ridotto l’incidenza della malattia. Le informazioni ottenute da tale prova dovranno essere ulteriormente approfondite per ottenere conferme e nuove informazioni su cui lavorare, in maniera da ottenere un mezzo sostenibile per il controllo del Legno nero della vite.

Uso di induttori di resistenza biotici e abiotici per il controllo del Legno Nero della vite

GREGORI, MARCO
2018/2019

Abstract

Grapevine is one of the main crops at the Italian and European level, the production of which can be strongly influenced by 'Candidatus Phytoplasma solani', that is Bois noir agent. There are currently no commercial formulations that can contain this disease. The purpose of this research was to assess the effectiveness of biotic and abiotic resistance inductors in both a "preventive" and "curative" trial. The tests were run in a vineyard of the Moncaro Terre Cortesi winery, located in Castelplanio, in the province of Ancona. The trials involved a vineyard grown with cv. Chardonnay, a cultivar characterized by high sensitivity to Bois noir. The experimental scheme adopted provided in the "preventive test", 5 treatments (Kendal, F1 dose1, F1 dose 2, water and the untreated control), each with seven replicates, distributed in the field according to an experimental model of randomized block. The "curative test" involved about 35 plants for each of the treatments, the same as the "preventive test". Applications were carried out every two weeks from mid-April until mid-September 2018. Three vegetation surveys were carried out (in June, July and September) to assess the percentage of recovered plants. In addition, the side activity of the formulations applied against peronospora infections was assessed. Data elaboration showed that formulations weakly contributed to increasing the recovery phenomenon in 2018. However, few new symptomatic plants appeared in the "preventive" test. No significant differences were found in the containment of downy mildew infections, with the exception of Kendal, which appear to have reduced the incidence of the disease. The information obtained from this test will need to be further investigated to obtain confirmations and new information to work on, in order to obtain a sustainable means for the control of the grapevine Bois noir.
2018
2019-12-04
Use of biotic and abiotic resistance inducers to manage grapevine Bois noir
La vite è una delle principali colture a livello italiano ed europeo, la cui produzione può essere fortemente influenza da infezioni di ‘Candidatus Phytoplasma solani’, agente del Legno nero. Attualmente non esistono formulati commerciali in grado di contenere questa avversità. Scopo della presente ricerca è stato quello di valutare l’efficacia di induttori di resistenza biotici e abiotici sia in una prova “preventiva” che in una prova “curativa”. Le prove sono state condotte in un vigneto dell'azienda vitivinicola Moncaro Terre Cortesi, ubicato a Castelplanio, in provincia di Ancona. La sperimentazione ha interessato un vigneto coltivato con cv. Chardonnay, vitigno caratterizzato dall’alta sensibilità a Legno nero. Lo schema sperimentale adottato ha previsto nella “prova preventiva”, 5 tesi (Kendal, F1 dose1, F1 dose 2, acqua ed il testimone non trattato), ognuna delle quali con sette ripetizioni, distribuite in campo secondo il modello sperimentale di blocco randomizzato. “La prova curativa” ha interessato circa 35 piante per ciascuno dei trattamenti, gli stessi della “prova preventiva”. I trattamenti sono stati effettuati ogni due settimane da metà aprile sino a metà settembre 2018. Sono stati effettuati tre rilievi sulla vegetazione (a giugno, luglio e settembre) per valutare la percentuale di piante recovered. Inoltre, è stata valutata l’azione collaterale dei formulati applicati nei confronti di infezioni di peronospora. Dall’elaborazione dei dati risulta che i formulati hanno debolmente contribuito ad incrementare il fenomeno del recovery nel 2018. Sono comunque risultate poche le nuove piante sintomatiche comparse all’interno della prova “preventiva”. Infine, non sono state riscontrate differenze significative per quanto riguarda il contenimento delle infezioni di peronospora, ad eccezione delle applicazioni del Kendal, che sembra aver ridotto l’incidenza della malattia. Le informazioni ottenute da tale prova dovranno essere ulteriormente approfondite per ottenere conferme e nuove informazioni su cui lavorare, in maniera da ottenere un mezzo sostenibile per il controllo del Legno nero della vite.
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