Il parto che avviene prima del completamento delle 37 settimane di gravidanza è definito pretermine ed è la principale causa di mortalità e morbilità neonatale in tutto il mondo. È una condizione che si verifica per diverse cause e che può portare ad una serie di complicanze dovute principalmente ad organi immaturi o sottosviluppati. Tra questi, la nascita prematura interrompe il normale sviluppo dei polmoni: i bambini nati prematuramente hanno polmoni sottosviluppati e hanno bisogno di assistenza per mantenere una respirazione adeguata. Pertanto, la valutazione e il monitoraggio continuativo della funzionalità e della frequenza respiratoria sono essenziali nei neonati a rischio all’interno della terapia intensiva neonatale. Infatti, i neonati pretermine, a causa della disfunzione meccanica del sistema respiratorio possono andare incontro a numerose patologie polmonari, tra le quali la sindrome da distress respiratorio e la displasia broncopolmonare. Possono anche presentare episodi di apnea e di bradicardia. Oltre ciò, i neonati prematuri nascono in un momento in cui il loro sistema cardiovascolare è immaturo e quindi mal preparato alla transizione emodinamica che si verifica alla nascita. Il metodo clinico più comune per la valutazione della funzione e della frequenza cardiaca è l’elettrocardiogramma (ECG) che permette di registrare l’attività elettrica del cuore mediante elettrodi posti sulla superficie del corpo. Inoltre, l’ECG è ideale come metodo indiretto per il monitoraggio della respirazione in quanto esso viene raccolto per tutti i bambini nella terapia intensiva neonatale ed è modulato dalla respirazione in più modi. Si parla, infatti di respirazione derivata da ECG (EDR). L’EDR è un segnale che può essere stimato tramite una procedura basata sul metodo della modulazione a battiti segmentati (SBMM) facendo la sottrazione tra il segnale ECG iniziale e il segnale ECG filtrato da SBMM. Lo scopo di questo studio è quello di valutare se il contenuto informativo dei segnali respiratori diretti e indiretti reperibili dal sito web PhysioNet di dieci neonati pretermine sia lo stesso. In particolare, si vuole valutare se l’ampiezza del segnale EDR riesca a monitorare il respiro del bambino come fa il segnale respiratorio diretto. Nei risultati, si ottengono dei valori delle ampiezze dei due segnali diversi tra di loro e una correlazione tra le ampiezze non molto forte. Nonostante ciò, si evince che le misure effettuate sono tutte affidabili.

Monitoraggio diretto e indiretto della respirazione nei neonati pretermine

TATASCIORE, ALESSIA
2020/2021

Abstract

Il parto che avviene prima del completamento delle 37 settimane di gravidanza è definito pretermine ed è la principale causa di mortalità e morbilità neonatale in tutto il mondo. È una condizione che si verifica per diverse cause e che può portare ad una serie di complicanze dovute principalmente ad organi immaturi o sottosviluppati. Tra questi, la nascita prematura interrompe il normale sviluppo dei polmoni: i bambini nati prematuramente hanno polmoni sottosviluppati e hanno bisogno di assistenza per mantenere una respirazione adeguata. Pertanto, la valutazione e il monitoraggio continuativo della funzionalità e della frequenza respiratoria sono essenziali nei neonati a rischio all’interno della terapia intensiva neonatale. Infatti, i neonati pretermine, a causa della disfunzione meccanica del sistema respiratorio possono andare incontro a numerose patologie polmonari, tra le quali la sindrome da distress respiratorio e la displasia broncopolmonare. Possono anche presentare episodi di apnea e di bradicardia. Oltre ciò, i neonati prematuri nascono in un momento in cui il loro sistema cardiovascolare è immaturo e quindi mal preparato alla transizione emodinamica che si verifica alla nascita. Il metodo clinico più comune per la valutazione della funzione e della frequenza cardiaca è l’elettrocardiogramma (ECG) che permette di registrare l’attività elettrica del cuore mediante elettrodi posti sulla superficie del corpo. Inoltre, l’ECG è ideale come metodo indiretto per il monitoraggio della respirazione in quanto esso viene raccolto per tutti i bambini nella terapia intensiva neonatale ed è modulato dalla respirazione in più modi. Si parla, infatti di respirazione derivata da ECG (EDR). L’EDR è un segnale che può essere stimato tramite una procedura basata sul metodo della modulazione a battiti segmentati (SBMM) facendo la sottrazione tra il segnale ECG iniziale e il segnale ECG filtrato da SBMM. Lo scopo di questo studio è quello di valutare se il contenuto informativo dei segnali respiratori diretti e indiretti reperibili dal sito web PhysioNet di dieci neonati pretermine sia lo stesso. In particolare, si vuole valutare se l’ampiezza del segnale EDR riesca a monitorare il respiro del bambino come fa il segnale respiratorio diretto. Nei risultati, si ottengono dei valori delle ampiezze dei due segnali diversi tra di loro e una correlazione tra le ampiezze non molto forte. Nonostante ciò, si evince che le misure effettuate sono tutte affidabili.
2020
2021-12-16
Direct and indirect respiratory monitoring of preterm infants
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