Le microplastiche ambientali, anche su scala nanometrica, sono sempre più presenti nell’ambiente soprattutto negli ecosistemi marini, rappresentando una minaccia per la rete trofica. Spesso a causa delle ridotte dimensioni vengono assorbite dalle branchie di pesci per endocitosi o per assunzione orale passiva durante il filtraggio, giungono poi all’intestino, attraversano le barriere biologiche per essere successivamente assunte per endocitosi all’interno delle cellule epiteliali o trasferite ai tessuti interni come il fegato attraverso il sistema circolatorio. Pur rappresentando un problema a livello ecologico e sociale, gli effetti fisici e chimici che le particelle plastiche hanno sugli organismi marini risultano ancora poco documentati. Nel presente studio, tramite tecniche di microscopia a luce polarizzata e microscopia FTIR e Raman si è studiato come le microplastiche si accumulino nei tessuti branchiali, dell’intestino e del fegato di esemplari giovanili di Dicentrarchus labrax e come la loro concentrazione sia diversa in base alle dimensioni, forma e composizione chimica. Inoltre sempre a livello tissutale sono stati trovati additivi plastici derivanti dalla degradazione artificiale degli EMP. Grazie all’utilizzo di biomarker di citotossicità sono emersi anche i loro potenziali effetti dannosi sugli organismi.
INGESTIONE, DISTRIBUZIONE TISSUTALE ED EFFETTI TOSSICOLOGICI DELLE MICROPLASTICHE AMBIENTALI IN ORGANISMI GIOVANILI DI DICENTRARCHUS LABRAX
BACCHIANI, CHIARA
2020/2021
Abstract
Le microplastiche ambientali, anche su scala nanometrica, sono sempre più presenti nell’ambiente soprattutto negli ecosistemi marini, rappresentando una minaccia per la rete trofica. Spesso a causa delle ridotte dimensioni vengono assorbite dalle branchie di pesci per endocitosi o per assunzione orale passiva durante il filtraggio, giungono poi all’intestino, attraversano le barriere biologiche per essere successivamente assunte per endocitosi all’interno delle cellule epiteliali o trasferite ai tessuti interni come il fegato attraverso il sistema circolatorio. Pur rappresentando un problema a livello ecologico e sociale, gli effetti fisici e chimici che le particelle plastiche hanno sugli organismi marini risultano ancora poco documentati. Nel presente studio, tramite tecniche di microscopia a luce polarizzata e microscopia FTIR e Raman si è studiato come le microplastiche si accumulino nei tessuti branchiali, dell’intestino e del fegato di esemplari giovanili di Dicentrarchus labrax e come la loro concentrazione sia diversa in base alle dimensioni, forma e composizione chimica. Inoltre sempre a livello tissutale sono stati trovati additivi plastici derivanti dalla degradazione artificiale degli EMP. Grazie all’utilizzo di biomarker di citotossicità sono emersi anche i loro potenziali effetti dannosi sugli organismi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/7534