La presente tesi sviluppa un progetto di rigenerazione dell’area del porto di Porto San Giorgio e di riconnessione con l’entroterra fermano immaginando la creazione di un ecomuseo del mare che valorizzi la cultura marinara della città e del suo territorio. Particolare attenzione è stata posta nella ricucitura tra tessuto urbano e waterfront: connessione, percorribilità, ricostruzione dei margini, integrazione delle aree a verde, risoluzione della congestione veicolare, riammagliamento tra costruito e ambiente. Attraverso un’attenta analisi delle dinamiche di trasformazione che, negli ultimi decenni hanno interessato questa fascia di margine, è possibile osservare in particolare un processo di separazione tra la città di Porto San Giorgio e il porto. Oggi la demarcazione è più forte che mai: per leggi, piani, figure istituzionali e organi decisionali che contrappongono i due territori con ritmi e velocità differenti, portando alla luce una vera e propria fascia di “frontiera” costituita da caoticità e degrado ambientale(Venosa,2012). Proprio da questo difficile contesto inizia questa ricerca, che crede possibile un processo di rigenerazione del waterfront, considerando lo spazio di limite città-porto un bordo catalizzatore di relazioni molteplici e non un territorio di conflitto. Lo studio condotto parte dalla volontà di realizzare per la città di Porto San Giorgio un Ecomuseo del mare con centro di interpretazione, in prossimità dell’attuale porto.
ECOMUSEO DEL MARE DI PORTO SAN GIORGIO. UN PROGETTO DI RICONNESSIONE DEI LUOGHI E DELLE ARCHITETTURE DELLA CULTURA MARINARA TRA ENTROTERRA E COSTA.
AGOSTINELLI, NICOLÒ
2020/2021
Abstract
La presente tesi sviluppa un progetto di rigenerazione dell’area del porto di Porto San Giorgio e di riconnessione con l’entroterra fermano immaginando la creazione di un ecomuseo del mare che valorizzi la cultura marinara della città e del suo territorio. Particolare attenzione è stata posta nella ricucitura tra tessuto urbano e waterfront: connessione, percorribilità, ricostruzione dei margini, integrazione delle aree a verde, risoluzione della congestione veicolare, riammagliamento tra costruito e ambiente. Attraverso un’attenta analisi delle dinamiche di trasformazione che, negli ultimi decenni hanno interessato questa fascia di margine, è possibile osservare in particolare un processo di separazione tra la città di Porto San Giorgio e il porto. Oggi la demarcazione è più forte che mai: per leggi, piani, figure istituzionali e organi decisionali che contrappongono i due territori con ritmi e velocità differenti, portando alla luce una vera e propria fascia di “frontiera” costituita da caoticità e degrado ambientale(Venosa,2012). Proprio da questo difficile contesto inizia questa ricerca, che crede possibile un processo di rigenerazione del waterfront, considerando lo spazio di limite città-porto un bordo catalizzatore di relazioni molteplici e non un territorio di conflitto. Lo studio condotto parte dalla volontà di realizzare per la città di Porto San Giorgio un Ecomuseo del mare con centro di interpretazione, in prossimità dell’attuale porto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/7801