Il diabete gestazionale (GDM) è un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete mellito di tipo 2 (DM2); quest’ultimo può insorgere in maniera indipendente o può collocarsi in un quadro più complesso come quello della sindrome metabolica. Le donne con una storia di pregresso GDM presentano un rischio di sviluppare DM2 dopo il parto maggiore di circa sette volte rispetto alle donne che hanno avuto una gravidanza fisiologica; questo accade perché le gestanti affette da GDM sono caratterizzate da una più rapida degenerazione della capacità secretiva delle cellule beta pancreatiche e della sensibilità insulinica a livello periferico. A questa componente genetica, si somma anche l’influenza di fattori esterni quali in particolar modo l’obesità pre-gravidica, l’incremento ponderale in gravidanza, l’età materna e la familiarità di I grado per il DM2. Inoltre, donne con GDM sono a rischio di sviluppare il DM2 in età più precoce rispetto alla popolazione generale. Il metodo attualmente più utilizzato per lo studio del diabete è il Disposition Index che incrocia la secrezione e la sensibilità insulinica per valutare la relazione iperbolica tra i due e andando ad analizzare la curva risultante. Questo metodo classico presenta delle criticità per un analisi completa delle modifiche nel tempo diversamente dal Disposition Index linearizzato che invece ha vantaggi sia da un punto di vista statistico, che di valutazione specifica delle modifiche delle due variabili. Con questo metodo linearizzato si possono isolare i componenti che descrivono il rapporto tra sensibilità e secrezione insulinica rispetto al metodo classico e si possono valutare eventuali cambiamenti temporali di uno o entrambi i contributi e di conseguenza avere la possibilità di intervenire efficacemente. Lo studio affrontato è stato applicare le due metodologie ad un gruppo di donne, composto da una parte con storia pregressa di diabete gestazionale e un’altra invece senza questa condizione, valutarne la condizione di esistenza e confrontarli. A partire dalla formula linearizzata, è stato applicato il logaritmo dell’indice di sensibilità e secrezione insulinica, ottenendo così una retta la cui pendenza descrive l’accoppiamento della sensibilità alla secrezione. I due grafici ottenuti dimostrano la notevole differenza sia nella curva iperbolica che nella retta linearizzata tra le donne con storia pregressa di GDM e donne senza questa condizione. In conclusione si può affermare che il metodo classico inizialmente e poi quello linearizzato, possono essere dei metodi ottimi nello studio della prevedibilità del diabete di tipo 2 nelle donne con storia di GDM,

Valutazione della relazione tra azione e secrezione di insulina in donne con storia pregressa di diabete gestazionale attraverso la metodologia del “Disposition Index” linearizzato

BOUSSOUNI, IMANE
2020/2021

Abstract

Il diabete gestazionale (GDM) è un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete mellito di tipo 2 (DM2); quest’ultimo può insorgere in maniera indipendente o può collocarsi in un quadro più complesso come quello della sindrome metabolica. Le donne con una storia di pregresso GDM presentano un rischio di sviluppare DM2 dopo il parto maggiore di circa sette volte rispetto alle donne che hanno avuto una gravidanza fisiologica; questo accade perché le gestanti affette da GDM sono caratterizzate da una più rapida degenerazione della capacità secretiva delle cellule beta pancreatiche e della sensibilità insulinica a livello periferico. A questa componente genetica, si somma anche l’influenza di fattori esterni quali in particolar modo l’obesità pre-gravidica, l’incremento ponderale in gravidanza, l’età materna e la familiarità di I grado per il DM2. Inoltre, donne con GDM sono a rischio di sviluppare il DM2 in età più precoce rispetto alla popolazione generale. Il metodo attualmente più utilizzato per lo studio del diabete è il Disposition Index che incrocia la secrezione e la sensibilità insulinica per valutare la relazione iperbolica tra i due e andando ad analizzare la curva risultante. Questo metodo classico presenta delle criticità per un analisi completa delle modifiche nel tempo diversamente dal Disposition Index linearizzato che invece ha vantaggi sia da un punto di vista statistico, che di valutazione specifica delle modifiche delle due variabili. Con questo metodo linearizzato si possono isolare i componenti che descrivono il rapporto tra sensibilità e secrezione insulinica rispetto al metodo classico e si possono valutare eventuali cambiamenti temporali di uno o entrambi i contributi e di conseguenza avere la possibilità di intervenire efficacemente. Lo studio affrontato è stato applicare le due metodologie ad un gruppo di donne, composto da una parte con storia pregressa di diabete gestazionale e un’altra invece senza questa condizione, valutarne la condizione di esistenza e confrontarli. A partire dalla formula linearizzata, è stato applicato il logaritmo dell’indice di sensibilità e secrezione insulinica, ottenendo così una retta la cui pendenza descrive l’accoppiamento della sensibilità alla secrezione. I due grafici ottenuti dimostrano la notevole differenza sia nella curva iperbolica che nella retta linearizzata tra le donne con storia pregressa di GDM e donne senza questa condizione. In conclusione si può affermare che il metodo classico inizialmente e poi quello linearizzato, possono essere dei metodi ottimi nello studio della prevedibilità del diabete di tipo 2 nelle donne con storia di GDM,
2020
2022-02-24
Assessment of the relationship between insulin action and secretion in women with a previous history of gestational diabetes mellitus through linearized “Disposition Index” methodology
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Descrizione: rapporto finale di imane boussouni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/8087