La Recovery Room (RR) è una parte del complesso operatorio dove viene gestito il risveglio del paziente attraverso l’assistenza di personale specializzato, in grado di riconoscere e trattare prontamente le eventuali complicanze dovute al processo operatorio. La gestione del paziente in fase postoperatoria in ambiente dedicato “Recovery Room” è tutt’oggi un argomento di grande attualità nonostante sia nato nel 19° secolo. Come effetto dell’atto anestesiologico e chirurgico i pazienti sono soggetti ad alterazioni delle funzioni fisiologiche che si estendono all’immediato periodo postoperatorio; ciò definisce la necessità di prolungare il tempo di osservazione per di cui costituire un’area per il trattamento specifico dei pazienti nell’immediato periodo postoperatorio. Il lavoro in team è fondamentale perché la buona riuscita di un intervento e la diminuzione delle complicanze inizia da prima dell’intervento. Il lavoro in team è essenziale anche per l’handover dalla sala operatoria alla Recovery Room; infatti, un problema ricorrente è la comunicazione. Obiettivi della revisione: indagare sulla formazione richiesta agli infermieri di sala operatoria, valutarne le caratteristiche a livello internazionale ed il relativo riconoscimento della figura professionale e capire se esistono strumenti per la gestione del rischio clinico in Recovery Room e quali vengono utilizzati nell’handover. È stata condotta una ricerca utilizzando due tra le principali banche dati online: PUBMED e SCOPUS. Le parole chiave utilizzate per costruire le stringhe di ricerca sono: “recovery room”, “competence”, “nurs*” associate all’operatore booleano AND. È stato poi applicato il filtro inerente agli anni, entro 5 anni (2018). Ulteriori articoli pertinenti alla tematica oggetto di studio sono stati aggiunti tramite una ricerca manuale dopo attenta analisi degli abstract Dalla revisione condotta, si può dedurre che a livello internazionale la formazione specialistica infermieristica assume caratteristiche diverse. In alcuni paesi, possiamo osservare la laurea specialistica e l’effettivo profilo professionale infermieristico in area critica e anestesia, mentre in altri paesi questa figura con caratteristiche altamente specialistiche, non è individuata tra le professioni sanitarie. L’indagine secondaria ha riportato tre tipi di handover sicuri e completi. La figura professionale dell’infermiere anestesista viene riconosciuta solamente in alcuni Paesi europei e internazionali presi in considerazione, non in Italia. Lo scopo della prima assistenza postoperatoria è diretto alle complicanze dell’intervento chirurgico subito e dell’anestesia, che richiedono uno stretto monitoraggio: respiratorio, cardiovascolare, neuromuscolare, della temperatura, del dolore, della nausea e vomito, dei fluidi endovenosi, del bilancio idrico e dei drenaggi. Per quanto riguarda la gestione del rischio clinico, esistono strumenti che permettono il passaggio in sicurezza dei pazienti, tra i professionisti che si susseguono nei turni assistenziali. È importate prestare molta attenzione per prevenire errori, incidenti critici e per mantenere alti livelli assistenziali, anche quando le attività sono ricorrenti e ben conosciute dal professionista coinvolto.

LA RECOVERY ROOM: L'INFERMIERE COME PARTE INTEGRANTE DEL TEAM. Revisione della letteratura

MANCINI, MELISSA
2020/2021

Abstract

La Recovery Room (RR) è una parte del complesso operatorio dove viene gestito il risveglio del paziente attraverso l’assistenza di personale specializzato, in grado di riconoscere e trattare prontamente le eventuali complicanze dovute al processo operatorio. La gestione del paziente in fase postoperatoria in ambiente dedicato “Recovery Room” è tutt’oggi un argomento di grande attualità nonostante sia nato nel 19° secolo. Come effetto dell’atto anestesiologico e chirurgico i pazienti sono soggetti ad alterazioni delle funzioni fisiologiche che si estendono all’immediato periodo postoperatorio; ciò definisce la necessità di prolungare il tempo di osservazione per di cui costituire un’area per il trattamento specifico dei pazienti nell’immediato periodo postoperatorio. Il lavoro in team è fondamentale perché la buona riuscita di un intervento e la diminuzione delle complicanze inizia da prima dell’intervento. Il lavoro in team è essenziale anche per l’handover dalla sala operatoria alla Recovery Room; infatti, un problema ricorrente è la comunicazione. Obiettivi della revisione: indagare sulla formazione richiesta agli infermieri di sala operatoria, valutarne le caratteristiche a livello internazionale ed il relativo riconoscimento della figura professionale e capire se esistono strumenti per la gestione del rischio clinico in Recovery Room e quali vengono utilizzati nell’handover. È stata condotta una ricerca utilizzando due tra le principali banche dati online: PUBMED e SCOPUS. Le parole chiave utilizzate per costruire le stringhe di ricerca sono: “recovery room”, “competence”, “nurs*” associate all’operatore booleano AND. È stato poi applicato il filtro inerente agli anni, entro 5 anni (2018). Ulteriori articoli pertinenti alla tematica oggetto di studio sono stati aggiunti tramite una ricerca manuale dopo attenta analisi degli abstract Dalla revisione condotta, si può dedurre che a livello internazionale la formazione specialistica infermieristica assume caratteristiche diverse. In alcuni paesi, possiamo osservare la laurea specialistica e l’effettivo profilo professionale infermieristico in area critica e anestesia, mentre in altri paesi questa figura con caratteristiche altamente specialistiche, non è individuata tra le professioni sanitarie. L’indagine secondaria ha riportato tre tipi di handover sicuri e completi. La figura professionale dell’infermiere anestesista viene riconosciuta solamente in alcuni Paesi europei e internazionali presi in considerazione, non in Italia. Lo scopo della prima assistenza postoperatoria è diretto alle complicanze dell’intervento chirurgico subito e dell’anestesia, che richiedono uno stretto monitoraggio: respiratorio, cardiovascolare, neuromuscolare, della temperatura, del dolore, della nausea e vomito, dei fluidi endovenosi, del bilancio idrico e dei drenaggi. Per quanto riguarda la gestione del rischio clinico, esistono strumenti che permettono il passaggio in sicurezza dei pazienti, tra i professionisti che si susseguono nei turni assistenziali. È importate prestare molta attenzione per prevenire errori, incidenti critici e per mantenere alti livelli assistenziali, anche quando le attività sono ricorrenti e ben conosciute dal professionista coinvolto.
2020
2022-04-21
RECOVERY ROOM: THE NURSE AS PART OF THE TEAM. A literature review
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/8669