BACKGROUND La ritenzione urinaria è la condizione in cui vi sia incapacità di svuotamento della vescica, o quando vi sia un’interruzione nella minzione, che non consente il transito di una quantità adeguata di urina. Tra le tante cause che possono portare a ritenzione urinaria ci sono quelle ostruttive, infettive o infiammatorie, iatrogene e neurologiche. La mancata minzione porta ad accumulo di urina in vescica, che può arrivare a superare i 2 litri di volume. In questi casi, l’organo si distende ed aumenta le sue dimensioni sino a rendersi visibile a livello sovrapubico sotto forma di una tumefazione tondeggiante chiamato globo vescicale. Nella gestione della ritenzione urinaria, è ancora molto discussa quale sia la tecnica migliore tra la decompressione graduale e quella rapida. Si pensa che una rapida e completa decompressione di un grande volume di urine possa portare ad un aumento delle principali complicanze (ematuria e uropatia post ostruttiva). OBIETTIVO Revisionare la letteratura di riferimento per indagare sulla modalità di svuotamento rapido della vescica rispetto allo svuotamento graduale; capire se l’ematuria post ostruttiva e l’uropatia ostruttiva siano dovute allo svuotamento rapido. MATERIALI E METODI La ricerca e la raccolta degli articoli scientifici è stata condotta utilizzando le principali banche dati multimediali online (PUBMED e SCOPUS) e diversi testi di riferimento per la disciplina clinica infermieristica. Sono state prese anche in considerazione le principali linee guida internazionali di riferimento (Evidence-based Guidelines for Best Practice in Urological Health Care” dell’EAUN. Per la revisione della letteratura sono stati selezionati 6 articoli pubblicati negli ultimi dieci anni. Dal quesito di ricerca sono state estrapolate parole chiave come: “emptying technique”, “rapid decompression”, “gradual decompression”, e “urinary retention”, che sono state abbinate fra loro e costruite le stringhe di ricerca, utilizzando gli operatori booleani AND e OR. RISULTATI Dalla revisione effettuata è emerso come ci siano dei pareri contrastanti tra una decompressione graduale invece di una rapida in quanto si pensa che la prima sia sicura e riduca al minimo le complicanze, tuttavia, nella maggior parte degli articoli si nota come si preferisca una decompressione rapida in quanto la graduale comporti degli svantaggi come il maggior rischio di infezioni e non riduca al minimo le complicanze principali dovute alla rimozione di una grande quantità di urina in un breve periodo dalla vescica. La decompressione graduale, per essere efficace dovrebbe essere eseguita correttamente, rispettando lunghi tempi di svuotamento. CONCLUSIONI Nonostante la letteratura degli ultimi 10 anni sia esigua, dagli articoli presi in considerazione, si può affermare che la decompressione graduale abbia degli svantaggi di cui tenere conto, in quanto essa non permette una riduzione graduale della pressione all’interno della vescica, se non effettuata in maniera corretta. Non elimina completamente la possibilità di insorgenza di ematuria post ostruttiva e aumenta il rischio di complicanze di tipo infettivo dovute al tempo di permanenza dell’urina all’interno della vescica. Bisogna anche tener conto che l’insorgenza di complicanze come l’ipotensione, l’ematuria post ostruttiva e la uropatia ostruttiva, siano complicanze rare e non clinicamente significative, non necessitano quindi di interventi invasivi per essere risolti, ma solo in casi sporadici. Quindi possiamo concludere affermando che una decompressione rapida e completa possa essere utilizzata come pratica standard per la gestione della ritenzione urinaria acuta e cronica, ma comunque questa argomentazione necessita di ulteriori studi.

Gestione della ritenzione urinaria: tecniche di svuotamento vescicale a confronto. Revisione narrativa della letteratura

MONTESI, MATTEO
2020/2021

Abstract

BACKGROUND La ritenzione urinaria è la condizione in cui vi sia incapacità di svuotamento della vescica, o quando vi sia un’interruzione nella minzione, che non consente il transito di una quantità adeguata di urina. Tra le tante cause che possono portare a ritenzione urinaria ci sono quelle ostruttive, infettive o infiammatorie, iatrogene e neurologiche. La mancata minzione porta ad accumulo di urina in vescica, che può arrivare a superare i 2 litri di volume. In questi casi, l’organo si distende ed aumenta le sue dimensioni sino a rendersi visibile a livello sovrapubico sotto forma di una tumefazione tondeggiante chiamato globo vescicale. Nella gestione della ritenzione urinaria, è ancora molto discussa quale sia la tecnica migliore tra la decompressione graduale e quella rapida. Si pensa che una rapida e completa decompressione di un grande volume di urine possa portare ad un aumento delle principali complicanze (ematuria e uropatia post ostruttiva). OBIETTIVO Revisionare la letteratura di riferimento per indagare sulla modalità di svuotamento rapido della vescica rispetto allo svuotamento graduale; capire se l’ematuria post ostruttiva e l’uropatia ostruttiva siano dovute allo svuotamento rapido. MATERIALI E METODI La ricerca e la raccolta degli articoli scientifici è stata condotta utilizzando le principali banche dati multimediali online (PUBMED e SCOPUS) e diversi testi di riferimento per la disciplina clinica infermieristica. Sono state prese anche in considerazione le principali linee guida internazionali di riferimento (Evidence-based Guidelines for Best Practice in Urological Health Care” dell’EAUN. Per la revisione della letteratura sono stati selezionati 6 articoli pubblicati negli ultimi dieci anni. Dal quesito di ricerca sono state estrapolate parole chiave come: “emptying technique”, “rapid decompression”, “gradual decompression”, e “urinary retention”, che sono state abbinate fra loro e costruite le stringhe di ricerca, utilizzando gli operatori booleani AND e OR. RISULTATI Dalla revisione effettuata è emerso come ci siano dei pareri contrastanti tra una decompressione graduale invece di una rapida in quanto si pensa che la prima sia sicura e riduca al minimo le complicanze, tuttavia, nella maggior parte degli articoli si nota come si preferisca una decompressione rapida in quanto la graduale comporti degli svantaggi come il maggior rischio di infezioni e non riduca al minimo le complicanze principali dovute alla rimozione di una grande quantità di urina in un breve periodo dalla vescica. La decompressione graduale, per essere efficace dovrebbe essere eseguita correttamente, rispettando lunghi tempi di svuotamento. CONCLUSIONI Nonostante la letteratura degli ultimi 10 anni sia esigua, dagli articoli presi in considerazione, si può affermare che la decompressione graduale abbia degli svantaggi di cui tenere conto, in quanto essa non permette una riduzione graduale della pressione all’interno della vescica, se non effettuata in maniera corretta. Non elimina completamente la possibilità di insorgenza di ematuria post ostruttiva e aumenta il rischio di complicanze di tipo infettivo dovute al tempo di permanenza dell’urina all’interno della vescica. Bisogna anche tener conto che l’insorgenza di complicanze come l’ipotensione, l’ematuria post ostruttiva e la uropatia ostruttiva, siano complicanze rare e non clinicamente significative, non necessitano quindi di interventi invasivi per essere risolti, ma solo in casi sporadici. Quindi possiamo concludere affermando che una decompressione rapida e completa possa essere utilizzata come pratica standard per la gestione della ritenzione urinaria acuta e cronica, ma comunque questa argomentazione necessita di ulteriori studi.
2020
2022-04-21
Management of urinary retention: techniques of bladder emptying in comparison. A Narrative review
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/8674