Il cancro al colon è una delle cause più frequenti di morte riscontrate nella popolazione mondiale, anche dovuta al fatto che i trattamenti addottati attualmente non riescono a bloccare la progressione del tumore e la sua capacità a metastatizzare. In questo contesto, i cannabinoidi hanno suscitato interesse nella ricerca scientifica per la scoperta delle loro proprietà antitumorali. Tra questi, si evidenzia l’anandamide (AEA), un endocannabinoide endogeno studiato per la sua capacità di bloccare la crescita cellulare ed indurre morte nelle cellule tumorali. Questo lavoro di tesi è incentrato sullo studio dell’effetto dell’esposizione all’Anandamide sul controllo della proliferazione di cellule tumorali della linea umana HCT116 in larve di zebrafish xenotrapiantate. Eseguito lo xenotrapianto a 48 hpf, le larve sono state trattate con AEA fino a 120 hpf. Tramite microscopia confocale è stata valutata l’efficacia dell’esposizione all’endocannabinoide sulla crescita delle cellule tumorali e sulla neo-vascolarizzazione del tumore. Dai risultati ottenuti, nel gruppo trattato con l’anandamide si è osservato un volume del tumore minore rispetto a quello osservato negli altri gruppi sperimentali. Inoltre, in questo gruppo sperimentale i dati hanno mostrato una minore vascolarizzazione intorno al tumore rispetto agli altri gruppi. Per convalidare i risultati ottenuti dalle osservazioni al microscopio, sono state condotte delle analisi molecolari. L’impiego di tecniche quali RNAseq, qPCR e Western blot hanno permesso di studiare i livelli di alcuni biomarkers coinvolti nella regolazione di pathways responsabili della proliferazione tumorale. I risultati ottenuti analizzando i livelli di vegf-c, VEGF-C e vegf-d supportano l’ipotesi dell’effetto antitumorale dell’AEA, mentre quelli relativi a LC3A/B e CASP3 suggeriscono un ruolo marginale dell’autofagia e dell’apoptosi nel processo di crescita tumorale. I risultati dell’RNAseq hanno riportato un differente numero di DEGs tra i vari gruppi sperimentali e nello specifico ci si è concentrati sul confronto dei geni differenzialmente espressi tra il gruppo trattato con AEA e quello di controllo in modo da poter associare delle evidenze molecolari a quelle ottenute tramite microscopia confocale. Dai risultati è stato possibile risalire alla regolazione messa in atto dall’AEA su determinati pathways. Nello specifico, l’endocannabinoide agisce sull’infiammazione riducendo il rilascio di citochine e sul controllo delle cellule del sistema immunitario. Pertanto, i risultati ottenuti mostrano un’azione diretta dell’AEA sullo zebrafish esercitando, conseguenzialmente, un’azione antiproliferativa sulla cellule tumorali iniettate, come suggerito dai livelli di mRNA di socs3 e pcnp, e antinfiammatoria come evidenziato dai livelli di Il-11a, mhc1uba e csf3b. Per quanto riguarda le prospettive future, nonostante sia necessario compiere ulteriori studi sulla capacità antiproliferativa e antinfiammatoria dell’AEA, è evidente il suo potenziale effetto sul controllo della crescita tumorale e su come la sua somministrazione potrebbe essere presa in considerazione per un trattamento clinico nella terapia contro il cancro.

RUOLO DEGLI ENDOCANNABINOIDI NEL CONTROLLO DELLA PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE TUMORALI XENOTRAPIANTATE IN LARVE DI ZEBRAFISH (DANIO RERIO)

SELLA, FIORENZA
2020/2021

Abstract

Il cancro al colon è una delle cause più frequenti di morte riscontrate nella popolazione mondiale, anche dovuta al fatto che i trattamenti addottati attualmente non riescono a bloccare la progressione del tumore e la sua capacità a metastatizzare. In questo contesto, i cannabinoidi hanno suscitato interesse nella ricerca scientifica per la scoperta delle loro proprietà antitumorali. Tra questi, si evidenzia l’anandamide (AEA), un endocannabinoide endogeno studiato per la sua capacità di bloccare la crescita cellulare ed indurre morte nelle cellule tumorali. Questo lavoro di tesi è incentrato sullo studio dell’effetto dell’esposizione all’Anandamide sul controllo della proliferazione di cellule tumorali della linea umana HCT116 in larve di zebrafish xenotrapiantate. Eseguito lo xenotrapianto a 48 hpf, le larve sono state trattate con AEA fino a 120 hpf. Tramite microscopia confocale è stata valutata l’efficacia dell’esposizione all’endocannabinoide sulla crescita delle cellule tumorali e sulla neo-vascolarizzazione del tumore. Dai risultati ottenuti, nel gruppo trattato con l’anandamide si è osservato un volume del tumore minore rispetto a quello osservato negli altri gruppi sperimentali. Inoltre, in questo gruppo sperimentale i dati hanno mostrato una minore vascolarizzazione intorno al tumore rispetto agli altri gruppi. Per convalidare i risultati ottenuti dalle osservazioni al microscopio, sono state condotte delle analisi molecolari. L’impiego di tecniche quali RNAseq, qPCR e Western blot hanno permesso di studiare i livelli di alcuni biomarkers coinvolti nella regolazione di pathways responsabili della proliferazione tumorale. I risultati ottenuti analizzando i livelli di vegf-c, VEGF-C e vegf-d supportano l’ipotesi dell’effetto antitumorale dell’AEA, mentre quelli relativi a LC3A/B e CASP3 suggeriscono un ruolo marginale dell’autofagia e dell’apoptosi nel processo di crescita tumorale. I risultati dell’RNAseq hanno riportato un differente numero di DEGs tra i vari gruppi sperimentali e nello specifico ci si è concentrati sul confronto dei geni differenzialmente espressi tra il gruppo trattato con AEA e quello di controllo in modo da poter associare delle evidenze molecolari a quelle ottenute tramite microscopia confocale. Dai risultati è stato possibile risalire alla regolazione messa in atto dall’AEA su determinati pathways. Nello specifico, l’endocannabinoide agisce sull’infiammazione riducendo il rilascio di citochine e sul controllo delle cellule del sistema immunitario. Pertanto, i risultati ottenuti mostrano un’azione diretta dell’AEA sullo zebrafish esercitando, conseguenzialmente, un’azione antiproliferativa sulla cellule tumorali iniettate, come suggerito dai livelli di mRNA di socs3 e pcnp, e antinfiammatoria come evidenziato dai livelli di Il-11a, mhc1uba e csf3b. Per quanto riguarda le prospettive future, nonostante sia necessario compiere ulteriori studi sulla capacità antiproliferativa e antinfiammatoria dell’AEA, è evidente il suo potenziale effetto sul controllo della crescita tumorale e su come la sua somministrazione potrebbe essere presa in considerazione per un trattamento clinico nella terapia contro il cancro.
2020
2022-05-25
ROLE OF ENDOCANNABINOIDS IN CONTROLLING THE PROLIFERATION OF XENOGRAFT TUMOR CELLS IN ZEBRAFISH (DANIO RERIO)
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