The English oak (Quercus robur L.), despite being the largest range species of oak in Europe, has always been considered to be very rare for the Marche Region, which has gone from covering large portions of territory to being linked to a few isolated and fragmentent stations under the constant antropic pressure. The Marche vegetation has been the subject of numerous works overtime but the information regarding this species remains varied and incomplete, both from the point of view of its distribution and situation in the territory and of the vegetation in which it grows. Therefore, the purpose of this thesis work is to carry out a study on English oak in the Marche’s regional territory in order to obtain a picture of the current situation. More precisely, this objective was pursued (i) by identifying the stations where the English oak is currently present, (ii) by framing the flora and the cenoses in which it currently grows, (iii) by establishing the numerical consistency by taking a census of the populations and (iv ) the phytosanitary conditions in which they live, in particular verifying the presence of oak decline phenomenas. The areas analyzed were a series of strips of forest vegetation, almost all residual, located in the provinces of Ancona (4), Macerata (6) and Fermo (1). The thesis work has allowed us to understand how the English oak is, while remaining rare, more common than one might think, still managing to form well-distinguishable cenosis with a high naturalistic importance. Despite the higher diffusion, most of the time it is present in the form of isolated and small populations, constituting an important risk factor for the survival of the species in the near future. Furthermore, the stations of the lower-hill areas semms to be subjected to oaks decline phenomenas, caused by both biotic and abiotic agents. Therefore, in order to not lose the natural heritage that these formations represent, it would be essential to subject these environments to protection regimes and to start monitoring activities, in order to identify the stress factors that most jeopardize their survival. Their reduced presence and fragility require proper management, at least in those areas already subject to protection systems, which can allow their safeguard and, if necessary, recovery.

La farnia (Quercus robur L.), pur essendo la specie di quercia dall’areale più vasto in Europa, è da sempre ritenuta come molto rara per la Regione Marche, passata dal ricoprire vaste porzioni di territorio ad essere rilegata a poche stazioni isolate e frammentate sotto la continua pressione dell’uomo. La vegetazione marchigiana è stata oggetto di numerosi lavori nel tempo ma, nonostante ciò, le informazioni riguardanti questa specie rimangono varie e frammentate, sia dal punto di vista della sua distribuzione e situazione nel territorio che della vegetazione in cui cresce. Pertanto, le finalità del lavoro è stata la realizzazione uno studio sulla farnia nelle Marche al fine di ottenere una fotografia della situazione attuale. Più precisamente, tale obiettivo è stato perseguito (i) individuando le stazioni in cui la farnia è attualmente presente, (ii) inquadrando la flora e le cenosi in cui essa attualmente vegeta, (iii) stabilendo la consistenza numerica censendo i popolamenti e (iv) le condizioni fitosanitarie in cui questi versano, verificando in particolar modo la presenza di fenomeni di deperimento. Le aree oggetto di analisi sono state una serie di lembi di vegetazione forestale, quasi tutti residuali, situati nelle province di Ancona (4), Macerata (6) e Fermo (1). Il lavoro di tesi ha consentito di capire come la farnia sia, pur rimanendo rara, più comune di quanto si creda, riuscendo ancora ad oggi a formare cenosi ben distinguibili e dall’elevata importanza naturalistica. Nonostante la più elevata diffusione, la maggior parte delle volte è presente sottoforma di popolamenti isolati e di piccole dimensioni, costituendo un importante fattore di rischio per la sopravvivenza della specie nel prossimo futuro. Inoltre, soprattutto le stazioni delle fasce basso-collinari, sono assoggettate da fenomeni di deperimento delle querce, causati sia da agenti biotici che abiotici. Dunque, in prospettiva, per non perdere il patrimonio naturalistico che tali formazioni rappresentano, sarebbe indispensabile sottoporre questi ambienti a regimi di tutela e avviare un’attività di monitoraggio, al fine di individuare i fattori di stress che più ne mettono a rischio la sopravvivenza. La loro ridotta presenza e fragilità ne impone una corretta gestione, perlomeno in quelle zone già assoggettate a sistemi di tutela, che possa permetterne la salvaguardia e, se necessario, il recupero.

PRESENZA, STATO E HABITAT DELLA FARNIA (QUERCUS ROBUR) NELLE MARCHE

CAMILLETTI, MATTIA
2021/2022

Abstract

The English oak (Quercus robur L.), despite being the largest range species of oak in Europe, has always been considered to be very rare for the Marche Region, which has gone from covering large portions of territory to being linked to a few isolated and fragmentent stations under the constant antropic pressure. The Marche vegetation has been the subject of numerous works overtime but the information regarding this species remains varied and incomplete, both from the point of view of its distribution and situation in the territory and of the vegetation in which it grows. Therefore, the purpose of this thesis work is to carry out a study on English oak in the Marche’s regional territory in order to obtain a picture of the current situation. More precisely, this objective was pursued (i) by identifying the stations where the English oak is currently present, (ii) by framing the flora and the cenoses in which it currently grows, (iii) by establishing the numerical consistency by taking a census of the populations and (iv ) the phytosanitary conditions in which they live, in particular verifying the presence of oak decline phenomenas. The areas analyzed were a series of strips of forest vegetation, almost all residual, located in the provinces of Ancona (4), Macerata (6) and Fermo (1). The thesis work has allowed us to understand how the English oak is, while remaining rare, more common than one might think, still managing to form well-distinguishable cenosis with a high naturalistic importance. Despite the higher diffusion, most of the time it is present in the form of isolated and small populations, constituting an important risk factor for the survival of the species in the near future. Furthermore, the stations of the lower-hill areas semms to be subjected to oaks decline phenomenas, caused by both biotic and abiotic agents. Therefore, in order to not lose the natural heritage that these formations represent, it would be essential to subject these environments to protection regimes and to start monitoring activities, in order to identify the stress factors that most jeopardize their survival. Their reduced presence and fragility require proper management, at least in those areas already subject to protection systems, which can allow their safeguard and, if necessary, recovery.
2021
2022-07-21
PRESENCE, STATUS AND HABITAT OF THE PEDUNCOLATE OAK (QUERCUS ROBUR) IN THE MARCHE REGION
La farnia (Quercus robur L.), pur essendo la specie di quercia dall’areale più vasto in Europa, è da sempre ritenuta come molto rara per la Regione Marche, passata dal ricoprire vaste porzioni di territorio ad essere rilegata a poche stazioni isolate e frammentate sotto la continua pressione dell’uomo. La vegetazione marchigiana è stata oggetto di numerosi lavori nel tempo ma, nonostante ciò, le informazioni riguardanti questa specie rimangono varie e frammentate, sia dal punto di vista della sua distribuzione e situazione nel territorio che della vegetazione in cui cresce. Pertanto, le finalità del lavoro è stata la realizzazione uno studio sulla farnia nelle Marche al fine di ottenere una fotografia della situazione attuale. Più precisamente, tale obiettivo è stato perseguito (i) individuando le stazioni in cui la farnia è attualmente presente, (ii) inquadrando la flora e le cenosi in cui essa attualmente vegeta, (iii) stabilendo la consistenza numerica censendo i popolamenti e (iv) le condizioni fitosanitarie in cui questi versano, verificando in particolar modo la presenza di fenomeni di deperimento. Le aree oggetto di analisi sono state una serie di lembi di vegetazione forestale, quasi tutti residuali, situati nelle province di Ancona (4), Macerata (6) e Fermo (1). Il lavoro di tesi ha consentito di capire come la farnia sia, pur rimanendo rara, più comune di quanto si creda, riuscendo ancora ad oggi a formare cenosi ben distinguibili e dall’elevata importanza naturalistica. Nonostante la più elevata diffusione, la maggior parte delle volte è presente sottoforma di popolamenti isolati e di piccole dimensioni, costituendo un importante fattore di rischio per la sopravvivenza della specie nel prossimo futuro. Inoltre, soprattutto le stazioni delle fasce basso-collinari, sono assoggettate da fenomeni di deperimento delle querce, causati sia da agenti biotici che abiotici. Dunque, in prospettiva, per non perdere il patrimonio naturalistico che tali formazioni rappresentano, sarebbe indispensabile sottoporre questi ambienti a regimi di tutela e avviare un’attività di monitoraggio, al fine di individuare i fattori di stress che più ne mettono a rischio la sopravvivenza. La loro ridotta presenza e fragilità ne impone una corretta gestione, perlomeno in quelle zone già assoggettate a sistemi di tutela, che possa permetterne la salvaguardia e, se necessario, il recupero.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/9788