Premesse. Il contesto organizzativo odierno, caratterizzato da una tecnologia sempre più avanzata e da una componente umana sempre più specializzata, ha comportato un aumento della domanda di professionisti, nonché uno sbilanciamento dell’offerta nel mercato del lavoro, con conseguente elevato turn over e difficoltà di reclutamento della figura del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (TSLB). Questo porta alla necessità di un continuo processo riorganizzativo al fine di creare un sistema forte capace di garantire funzionalità dei servizi e qualità delle prestazioni anche con il verificarsi di assenze. Scopo di questa tesi è introdurre un modello per competenze per il TSLB dell’AUSL della Romagna, partendo dal personale dei laboratori Spoke dislocati all’interno dei presidi ospedalieri territoriali (laboratori a risposta rapida, medicine trasfusionali e anatomie patologiche) che hanno organici inferiori rispetto all’Hub di riferimento e che di conseguenza soffrono maggiormente le carenze di personale. Metodi. Dopo un’analisi della letteratura, è stato scelto il modello di mappatura di competenze dell’Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori (Isfol), applicandolo all’ambiente sanitario e integrandolo con uno strumento di valutazione della performance utilizzato nel sistema di accreditamento regionale. Risultati: Implementando il modello nelle Medicine Trasfusionali, si evince che la mappatura delle competenze parte necessariamente da una definizione del profilo di posto del TSLB, che può arrivare fino alla declinazione delle eventuali aree di specifica competenza di quel professionista (es. referente strumentazione, sistema Qualità, ecc..). Successivamente l’autovalutazione del dipendente e la valutazione del suo superiore attraverso 4 livelli di competenza, permettono di giungere ad un punteggio di performance di ogni operatore e di tutto il settore. Si ottiene così uno strumento standardizzabile in base al profilo del TSLB dei vari settori (patologia clinica, anatomia patologica, ecc..) e quindi esportabile in tutti i laboratori dell’AUSL Romagna. Conclusioni. La mappatura delle competenze del personale assegnato ai diversi laboratori consente al dirigente della Direzione Infermieristica e Tecnica di conoscere il loro stato di formazione in tempo reale, riuscendo così sia a valorizzarne, attraverso un sistema premiante, le eccellenze raggiunte, che a compensare il verificarsi di rimodulazioni di presenze, per incrementi di attività o per assenze improvvise, con TSLB appartenenti ad un altro ambito ma dello stesso settore, già in possesso quindi delle competenze necessarie. Per raggiungere tale flessibilità organizzativa è necessario il coinvolgimento in prima persona del personale sia nella condivisione degli obiettivi che nella definizione e implementazione del progetto. La centralità del professionista con le proprie competenze, riconosciute attraverso un percorso di crescita professionale ed economico, diviene punto di forza dell’organizzazione.
Modello per competenze e flessibilità organizzativa: una possibile risposta nella gestione del personale TSLB dell'Azienda USL della Romagna
DASSANI, MICHELA
2021/2022
Abstract
Premesse. Il contesto organizzativo odierno, caratterizzato da una tecnologia sempre più avanzata e da una componente umana sempre più specializzata, ha comportato un aumento della domanda di professionisti, nonché uno sbilanciamento dell’offerta nel mercato del lavoro, con conseguente elevato turn over e difficoltà di reclutamento della figura del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (TSLB). Questo porta alla necessità di un continuo processo riorganizzativo al fine di creare un sistema forte capace di garantire funzionalità dei servizi e qualità delle prestazioni anche con il verificarsi di assenze. Scopo di questa tesi è introdurre un modello per competenze per il TSLB dell’AUSL della Romagna, partendo dal personale dei laboratori Spoke dislocati all’interno dei presidi ospedalieri territoriali (laboratori a risposta rapida, medicine trasfusionali e anatomie patologiche) che hanno organici inferiori rispetto all’Hub di riferimento e che di conseguenza soffrono maggiormente le carenze di personale. Metodi. Dopo un’analisi della letteratura, è stato scelto il modello di mappatura di competenze dell’Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori (Isfol), applicandolo all’ambiente sanitario e integrandolo con uno strumento di valutazione della performance utilizzato nel sistema di accreditamento regionale. Risultati: Implementando il modello nelle Medicine Trasfusionali, si evince che la mappatura delle competenze parte necessariamente da una definizione del profilo di posto del TSLB, che può arrivare fino alla declinazione delle eventuali aree di specifica competenza di quel professionista (es. referente strumentazione, sistema Qualità, ecc..). Successivamente l’autovalutazione del dipendente e la valutazione del suo superiore attraverso 4 livelli di competenza, permettono di giungere ad un punteggio di performance di ogni operatore e di tutto il settore. Si ottiene così uno strumento standardizzabile in base al profilo del TSLB dei vari settori (patologia clinica, anatomia patologica, ecc..) e quindi esportabile in tutti i laboratori dell’AUSL Romagna. Conclusioni. La mappatura delle competenze del personale assegnato ai diversi laboratori consente al dirigente della Direzione Infermieristica e Tecnica di conoscere il loro stato di formazione in tempo reale, riuscendo così sia a valorizzarne, attraverso un sistema premiante, le eccellenze raggiunte, che a compensare il verificarsi di rimodulazioni di presenze, per incrementi di attività o per assenze improvvise, con TSLB appartenenti ad un altro ambito ma dello stesso settore, già in possesso quindi delle competenze necessarie. Per raggiungere tale flessibilità organizzativa è necessario il coinvolgimento in prima persona del personale sia nella condivisione degli obiettivi che nella definizione e implementazione del progetto. La centralità del professionista con le proprie competenze, riconosciute attraverso un percorso di crescita professionale ed economico, diviene punto di forza dell’organizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/10437