The central-northern Adriatic Sea represents an area of considerable interest for the fishing sector. In particular, small-scale fisheries is of fundamental importance, constituting 50% of the Italian fishing fleet. Despite its ecological, economic and social relevance, research in this area has often been neglected compared to industrial fishing. In order to quantify the pressure exerted by small-scale fisheries on marine habitats and resources, accurate and detailed information is essential. However, the multi-species and multi-gear nature of small-scale fisheries complicates their assessment, monitoring and management, further compounded by the absence of effective logbooks and monitoring systems. Furthermore, conflicts with other fisheries can lead to the loss of gear and the phenomenon of 'ghost fishing', while the resulting plastic debris can adversely affect deep-sea habitats through the introduction of microplastics and toxins into the trophic web, causing alterations to habitats and marine resources. In this context, the study aims to develop appropriate management tools and evaluate approaches for the management of small-scale fisheries, identifying areas of conflict with other fisheries such as trawling and clamming. Maritime spatial planning plays a crucial role in this process, allowing resources to be allocated in a balanced manner and minimizing conflicts between different activities. Two main approaches were used to achieve this goal: semi-structured interviews with local fishermen and GPS-type monitoring systems installed on boats. The participatory approach uses local knowledge to map fishing areas, while the monitoring systems collect objective data in real time. The integration of these two methods provides a comprehensive understanding of fishing dynamics, supporting informed and effective management decisions. This approach aims to improve the sustainability of fishing activities, reduce conflicts between different uses of marine space and contribute to a more balanced and responsible management of marine resources.

L'Adriatico centro-settentrionale rappresenta un'area di notevole interesse per il settore ittico. In particolare, la piccola pesca riveste un'importanza fondamentale, costituendo il 50% della flotta peschereccia italiana. Nonostante la sua rilevanza ecologica, economica e sociale, la ricerca in questo ambito è stata spesso trascurata rispetto alla pesca industriale. Per quantificare la pressione esercitata dalla piccola pesca sugli habitat e sulle risorse marine, è fondamentale disporre di informazioni accurate e dettagliate. Tuttavia, la natura multi-specie e multi-attrezzo della piccola pesca ne complica la valutazione, il monitoraggio e la gestione, ulteriormente aggravata dall'assenza di registri di bordo e sistemi di monitoraggio efficaci. Inoltre, i conflitti con altre attività di pesca possono portare alla perdita degli attrezzi e al fenomeno del "ghost fishing", mentre i detriti plastici risultanti possono influenzare negativamente gli habitat di acque profonde attraverso l'introduzione di microplastiche e tossine nella rete trofica, causando alterazioni degli habitat e delle risorse marine. In questo contesto, lo studio si propone di sviluppare strumenti gestionali adeguati e di valutare approcci per la gestione della piccola pesca, identificando aree di conflitto con altre attività di pesca come la pesca a strascico e le vongolare. La pianificazione dello spazio marittimo gioca un ruolo cruciale in questo processo, permettendo di allocare le risorse in modo equilibrato e minimizzare i conflitti tra diverse attività. Per raggiungere questo obbiettivo, sono stati utilizzati due approcci principali: interviste semi-strutturate con pescatori locali e sistemi di monitoraggio di tipo GPS installati su imbarcazioni. L'approccio partecipativo sfrutta le conoscenze locali per mappare le aree di pesca, mentre i sistemi di monitoraggio raccolgono dati oggettivi in tempo reale. L'integrazione di questi due metodi fornisce una comprensione completa delle dinamiche di pesca, supportando decisioni gestionali informate ed efficaci. Questo approccio mira a migliorare la sostenibilità delle attività di pesca, ridurre i conflitti tra i diversi utilizzi dello spazio marino e contribuire a una gestione più equilibrata e responsabile delle risorse marine.

INTRODUZIONE DELLA PESCA ARTIGIANALE NELLA PIANIFICAZIONE DELLO SPAZIO MARITTIMO: UN APPROCCIO INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI SPAZIALI NELL'ADRIATICO CENTRO-SETTENTRIONALE

RICCARDI, ADRIANA
2023/2024

Abstract

The central-northern Adriatic Sea represents an area of considerable interest for the fishing sector. In particular, small-scale fisheries is of fundamental importance, constituting 50% of the Italian fishing fleet. Despite its ecological, economic and social relevance, research in this area has often been neglected compared to industrial fishing. In order to quantify the pressure exerted by small-scale fisheries on marine habitats and resources, accurate and detailed information is essential. However, the multi-species and multi-gear nature of small-scale fisheries complicates their assessment, monitoring and management, further compounded by the absence of effective logbooks and monitoring systems. Furthermore, conflicts with other fisheries can lead to the loss of gear and the phenomenon of 'ghost fishing', while the resulting plastic debris can adversely affect deep-sea habitats through the introduction of microplastics and toxins into the trophic web, causing alterations to habitats and marine resources. In this context, the study aims to develop appropriate management tools and evaluate approaches for the management of small-scale fisheries, identifying areas of conflict with other fisheries such as trawling and clamming. Maritime spatial planning plays a crucial role in this process, allowing resources to be allocated in a balanced manner and minimizing conflicts between different activities. Two main approaches were used to achieve this goal: semi-structured interviews with local fishermen and GPS-type monitoring systems installed on boats. The participatory approach uses local knowledge to map fishing areas, while the monitoring systems collect objective data in real time. The integration of these two methods provides a comprehensive understanding of fishing dynamics, supporting informed and effective management decisions. This approach aims to improve the sustainability of fishing activities, reduce conflicts between different uses of marine space and contribute to a more balanced and responsible management of marine resources.
2023
2024-07-23
INTRODUCTION OF ARTISANAL FISHERIES INTO MARITIME SPATIAL PLANNING: AN INTEGRATED APPROACH TO MANAGING SPATIAL CONFLICTS IN THE NORTH-CENTRAL ADRIATIC
L'Adriatico centro-settentrionale rappresenta un'area di notevole interesse per il settore ittico. In particolare, la piccola pesca riveste un'importanza fondamentale, costituendo il 50% della flotta peschereccia italiana. Nonostante la sua rilevanza ecologica, economica e sociale, la ricerca in questo ambito è stata spesso trascurata rispetto alla pesca industriale. Per quantificare la pressione esercitata dalla piccola pesca sugli habitat e sulle risorse marine, è fondamentale disporre di informazioni accurate e dettagliate. Tuttavia, la natura multi-specie e multi-attrezzo della piccola pesca ne complica la valutazione, il monitoraggio e la gestione, ulteriormente aggravata dall'assenza di registri di bordo e sistemi di monitoraggio efficaci. Inoltre, i conflitti con altre attività di pesca possono portare alla perdita degli attrezzi e al fenomeno del "ghost fishing", mentre i detriti plastici risultanti possono influenzare negativamente gli habitat di acque profonde attraverso l'introduzione di microplastiche e tossine nella rete trofica, causando alterazioni degli habitat e delle risorse marine. In questo contesto, lo studio si propone di sviluppare strumenti gestionali adeguati e di valutare approcci per la gestione della piccola pesca, identificando aree di conflitto con altre attività di pesca come la pesca a strascico e le vongolare. La pianificazione dello spazio marittimo gioca un ruolo cruciale in questo processo, permettendo di allocare le risorse in modo equilibrato e minimizzare i conflitti tra diverse attività. Per raggiungere questo obbiettivo, sono stati utilizzati due approcci principali: interviste semi-strutturate con pescatori locali e sistemi di monitoraggio di tipo GPS installati su imbarcazioni. L'approccio partecipativo sfrutta le conoscenze locali per mappare le aree di pesca, mentre i sistemi di monitoraggio raccolgono dati oggettivi in tempo reale. L'integrazione di questi due metodi fornisce una comprensione completa delle dinamiche di pesca, supportando decisioni gestionali informate ed efficaci. Questo approccio mira a migliorare la sostenibilità delle attività di pesca, ridurre i conflitti tra i diversi utilizzi dello spazio marino e contribuire a una gestione più equilibrata e responsabile delle risorse marine.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/18496