This paper explores the potential and possibilities of using blockchain technology as a tool for protecting the "Made in Italy" brand. The focus of this work is its use by Italian producers to protect one of our territory’s excellences, extra virgin olive oil. This technology, by its very nature, is promising in protecting production in general, especially those related to agri-food, as it allows to collect and store information about the whole supply chain, secure them against possible tampering. Based on the recent Italian law on the protection of the brand "Made in Italy", which includes several production sectors, the agri-food sector is forced to find space, especially with a product such as extra virgin olive oil. Because of its worldwide reputation, it is often the subject of counterfeiting. The objective of this work is first of all to deepen the olive oil sector, the importance it has in Europe, but especially in Italy, after which the possibility of adopting blockchain as a technology for the traceability of oil, going to analyze from the point of view of producers, the intention in adopting it and the willingness to pay for this service. The results obtained are significant. Although the knowledge of the blockchain is not so widespread among olive oil producers, it turns out that when they understand its potential, they are willing to deepen its possible applications. One thing to note is that at present, for manufacturers, despite the benefits this technology can bring, they are not willing to pay the figures related to the use of the service. But more important, it seems that the first reason limiting the adoption of this technology is uncertainty in the ability of manufacturers to use it. So on the one hand, the results obtained are promising, demonstrating that the nature of this technology does not create insecurity, but rather is trusted by manufacturers, At the same time, little knowledge and insecurity in approaching these new technologies limits their spread. It is therefore essential to disseminate information on the potential that blockchain has, especially among manufacturers, and guide them in its use, to allow its rapid spread and protect one of the key sectors of our territory.

Il presente lavoro approfondisce le potenzialità e le possibilità di impiego della tecnologia blockchain, come strumento per la tutela del marchio “Made in Italy”. Il focus, in questo lavoro, è il suo utilizzo da parte dei produttori italiani per la tutela di una delle eccellenze del nostro territorio, l’olio extra vergine di oliva. Questa tecnologia, per sua propria natura, risulta essere promettente nel tutelare in generale le produzioni, in particolare quelle legate all’agri- food, in quanto consente di raccogliere e immagazzinare informazioni relative a tutta la supply chain, mettendole in sicurezza da possibili tentativi di manomissione. Sulla base della recente legge italiana relativa alla tutela del marchio “Made in Italy”, comprendente diversi settori produttivi, il settore dell’agri-food trova per forza spazio, soprattutto con un prodotto come l’olio extra vergine di oliva. Esso, infatti, data la sua grande rinomanza in tutto il mondo, è spesso soggetto a fenomeni di contraffazione. L’obiettivo di questo lavoro è prima di tutto approfondire il settore dell’olio di oliva, l’importanza che riveste in Europa, ma soprattutto in Italia, dopodiché la possibilità di adozione della blockchain come tecnologia per la tracciabilità dell’olio, andando ad analizzare dal punto di vista dei produttori, l’intenzione nell’adottarla e la disponibilità a pagare per questo servizio. I risultati ottenuti sono significativi. Sebbene la conoscenza della blockchain non sia così diffusa tra i produttori di olio di oliva, risulta che nel momento in cui si comprende le sue potenzialità, essi siano intenzionati ad approfondire le sue possibili applicazioni. Un aspetto da notare è che attualmente, per i produttori, nonostante i benefici che questa tecnologia possa portare, essi non siano disposti a pagare le cifre relative alla fruizione del servizio. Ma aspetto ancora più degno di nota, sembra che il primo motivo che limita l’adozione di questa tecnologia, sia l’incertezza nelle capacità dei produttori nel saperla utilizzare. Quindi da un lato i risultati ottenuti sono promettenti, dimostrando che la natura di questa tecnologia non crea insicurezza, ma anzi riceva fiducia da parte dei produttori, ma al tempo stesso la poca conoscenza e l’insicurezza nell’approcciarsi a queste nuove tecnologie ne limita la diffusione. Risulta essere quindi fondamentale divulgare informazioni sulle potenzialità che la blockchain possiede, soprattutto tra i produttori, e guidarli nel suo utilizzo, per consentire una sua più rapida diffusione e tutelare uno dei settori di punta del nostro territorio.

LA BLOCKCHAIN PER L'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA MADE IN ITALY: UNO STRUMENTO PER LA TUTELA DEI PRODUTTORI ITALIANI

BIAGIOLI, RICCARDO
2023/2024

Abstract

This paper explores the potential and possibilities of using blockchain technology as a tool for protecting the "Made in Italy" brand. The focus of this work is its use by Italian producers to protect one of our territory’s excellences, extra virgin olive oil. This technology, by its very nature, is promising in protecting production in general, especially those related to agri-food, as it allows to collect and store information about the whole supply chain, secure them against possible tampering. Based on the recent Italian law on the protection of the brand "Made in Italy", which includes several production sectors, the agri-food sector is forced to find space, especially with a product such as extra virgin olive oil. Because of its worldwide reputation, it is often the subject of counterfeiting. The objective of this work is first of all to deepen the olive oil sector, the importance it has in Europe, but especially in Italy, after which the possibility of adopting blockchain as a technology for the traceability of oil, going to analyze from the point of view of producers, the intention in adopting it and the willingness to pay for this service. The results obtained are significant. Although the knowledge of the blockchain is not so widespread among olive oil producers, it turns out that when they understand its potential, they are willing to deepen its possible applications. One thing to note is that at present, for manufacturers, despite the benefits this technology can bring, they are not willing to pay the figures related to the use of the service. But more important, it seems that the first reason limiting the adoption of this technology is uncertainty in the ability of manufacturers to use it. So on the one hand, the results obtained are promising, demonstrating that the nature of this technology does not create insecurity, but rather is trusted by manufacturers, At the same time, little knowledge and insecurity in approaching these new technologies limits their spread. It is therefore essential to disseminate information on the potential that blockchain has, especially among manufacturers, and guide them in its use, to allow its rapid spread and protect one of the key sectors of our territory.
2023
2024-12-06
BLOCKCHAIN FOR "MADE IN ITALY" EXTRA VIRGIN OLIVE OIL: A TOOL FOR THE PROTECTION OF ITALIAN PRODUCERS
Il presente lavoro approfondisce le potenzialità e le possibilità di impiego della tecnologia blockchain, come strumento per la tutela del marchio “Made in Italy”. Il focus, in questo lavoro, è il suo utilizzo da parte dei produttori italiani per la tutela di una delle eccellenze del nostro territorio, l’olio extra vergine di oliva. Questa tecnologia, per sua propria natura, risulta essere promettente nel tutelare in generale le produzioni, in particolare quelle legate all’agri- food, in quanto consente di raccogliere e immagazzinare informazioni relative a tutta la supply chain, mettendole in sicurezza da possibili tentativi di manomissione. Sulla base della recente legge italiana relativa alla tutela del marchio “Made in Italy”, comprendente diversi settori produttivi, il settore dell’agri-food trova per forza spazio, soprattutto con un prodotto come l’olio extra vergine di oliva. Esso, infatti, data la sua grande rinomanza in tutto il mondo, è spesso soggetto a fenomeni di contraffazione. L’obiettivo di questo lavoro è prima di tutto approfondire il settore dell’olio di oliva, l’importanza che riveste in Europa, ma soprattutto in Italia, dopodiché la possibilità di adozione della blockchain come tecnologia per la tracciabilità dell’olio, andando ad analizzare dal punto di vista dei produttori, l’intenzione nell’adottarla e la disponibilità a pagare per questo servizio. I risultati ottenuti sono significativi. Sebbene la conoscenza della blockchain non sia così diffusa tra i produttori di olio di oliva, risulta che nel momento in cui si comprende le sue potenzialità, essi siano intenzionati ad approfondire le sue possibili applicazioni. Un aspetto da notare è che attualmente, per i produttori, nonostante i benefici che questa tecnologia possa portare, essi non siano disposti a pagare le cifre relative alla fruizione del servizio. Ma aspetto ancora più degno di nota, sembra che il primo motivo che limita l’adozione di questa tecnologia, sia l’incertezza nelle capacità dei produttori nel saperla utilizzare. Quindi da un lato i risultati ottenuti sono promettenti, dimostrando che la natura di questa tecnologia non crea insicurezza, ma anzi riceva fiducia da parte dei produttori, ma al tempo stesso la poca conoscenza e l’insicurezza nell’approcciarsi a queste nuove tecnologie ne limita la diffusione. Risulta essere quindi fondamentale divulgare informazioni sulle potenzialità che la blockchain possiede, soprattutto tra i produttori, e guidarli nel suo utilizzo, per consentire una sua più rapida diffusione e tutelare uno dei settori di punta del nostro territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/20234