IL SAFETY WALK AROUND (SWA): UNA SURVEY CROSS-SECTIONAL NELL’AST DI ASCOLI PICENO

BACKGROUND: Patient safety is a priority of modern healthcare systems and requires appropriate organizational conditions. The increasing complexity of care, poor communication, and high workloads contribute to the occurrence of adverse events. Consequently, clinical risk management has adopted a proactive approach, aimed at the early identification of critical issues. Among the most effective tools is the Safety Walk Around (SWA), inspired by the Gemba Walk from Lean philosophy, which facilitates direct observation of processes and dialogue with healthcare professionals, thus promoting a culture of safety and continuous improvement. OBJECTIVES: This study aims to explore the knowledge, perception, and interest of healthcare professionals at the Hospital of the AST of Ascoli Piceno regarding the Safety Walk Around. MATERIALS AND METHODS: This descriptive cross-sectional observational study was conducted between January and April 2025 at the Hospital of the AST of Ascoli Piceno, involving doctors, nurses, and nursing coordinators. Data collection was carried out using a questionnaire developed based on a tool previously employed in an Italian study, adapted to the local context. The questionnaire included a demographic section and 15 items using a Likert scale. A convenience sampling method was adopted, including exclusively currently employed staff. RESULTS: A total of 320 out of 373 distributed questionnaires were analyzed, with a response rate (RR) of 86%, predominantly composed of female nurses. The data revealed that 29% of respondents were familiar with the Safety Walk Around. Inferential analysis, performed using the Chi-square test, showed statistically significant associations (p-value < 0.05) between professional qualification and participation in clinical risk management training courses, as well as between professional qualification and prior knowledge of the Safety Walk Around. DISCUSSION: The limited knowledge of the Safety Walk Around among healthcare professionals at the Hospital of the AST of Ascoli Piceno appears to be related to heterogeneity in training pathways and the still partial adoption of this methodology in clinical practice. This suggests greater training exposure mainly for nursing staff and, to a lesser extent, for nurse coordinators. The perceived barriers mainly involve organizational and cultural factors, such as time constraints, communication challenges, and resistance to change, which may hinder the systematic implementation of the methodology. The main perceived criticalities concerning the adoption of the SWA were identified as time constraints, cultural resistance to change, and difficulties in interprofessional communication. CONCLUSIONS: The survey highlighted limited knowledge of the Safety Walk Around among healthcare professionals, along with an expressed interest in proactive approaches to clinical risk management. The identified barriers suggest the need for structured awareness and training interventions, as well as the strengthening of clinical leadership, in order to support the systematic implementation of the methodology and promote a mature and shared safety culture. KEYWORDS: "Safety culture", "Clinical risk management", "Incident reporting", "Healthcare professionals", "Safety Walk Around", "Proactive surveillance", "Organizational strategies", "Improvement tools".

BACKGROUND: La sicurezza del paziente è una priorità dei sistemi sanitari moderni e richiede condizioni organizzative appropriate. L’aumento della complessità assistenziale, la frammentazione della comunicazione e i carichi di lavoro elevati contribuiscono all’insorgenza di eventi avversi. Perciò, la gestione del rischio clinico ha assunto un’impostazione proattiva, orientata all’identificazione precoce delle criticità. Tra gli strumenti più efficaci si inserisce il Safety Walk Around (SWA), ispirato al Gemba Walk della filosofia Lean, che favorisce l’osservazione diretta dei processi e il confronto con i professionisti, promuovendo la cultura della sicurezza e il miglioramento continuo. OBIETTIVI: Lo studio si propone di esplorare la conoscenza, la percezione e l’interesse dei professionisti sanitari dello Stabilimento Ospedaliero dell’AST di Ascoli Piceno nei confronti del Safety Walk Around. MATERIALI E METODI: Lo studio osservazionale descrittivo, di tipo cross-sectional, è stato condotto tra Gennaio e Aprile 2025 presso lo Stabilimento Ospedaliero dell’AST di Ascoli Piceno reclutando Medici, Infermieri e Coordinatori Infermieristici. La raccolta dati è avvenuta tramite un questionario elaborato sulla base di uno strumento precedentemente impiegato in uno studio italiano, adattato per il contesto locale, composto da una sezione anagrafica e 15 item su scala Likert. Il campione, selezionato secondo un criterio di convenienza, ha incluso esclusivamente personale in servizio. RISULTATI: Sono stati analizzati n. 320 questionari sui n. 373 distribuiti, con un Response Rate (RR) pari all'86%, prevalentemente composto da infermieri di genere femminile. I dati mostrano una conoscenza del Safety Walk Around pari al 29%. L’analisi inferenziale, eseguita mediante test del Chi-quadro, ha rilevato associazioni statisticamente significative con valore p-value <0.05 tra la qualifica professionale e la partecipazione a corsi di formazione sul Rischio Clinico e tra la qualifica professionale e la conoscenza pregressa del Safety Walk Around. DISCUSSIONI: Il limitato livello di conoscenza del Safety Walk Around tra i professionisti dello Stabilimento Ospedaliero dell’AST di Ascoli Piceno appare riconducibile a disomogeneità nei percorsi formativi e a una diffusione ancora parziale della metodologia nella pratica clinica aziendale, suggerendo una maggiore esposizione formativa principalmente per il personale infermieristico e, in misura minore, per i Coordinatori Infermieristici. Le criticità percepite individuano ostacoli prevalentemente organizzativi e culturali, quali la carenza di tempo, le difficoltà comunicative e le resistenze al cambiamento, che possono condizionare l’implementazione sistematica della metodologia. Le principali criticità percepite rispetto all’adozione del SWA sono risultate la carenza di tempo, le resistenze culturali al cambiamento e le difficoltà nella comunicazione interprofessionale. CONCLUSIONI: L’indagine ha evidenziato una scarsa conoscenza del Safety Walk Around tra i professionisti sanitari e, parallelamente, una propensione formativa in tema di approcci proattivi nella gestione del Rischio Clinico. Le criticità emerse suggeriscono la promozione di interventi strutturati di sensibilizzazione e formazione, nonché di un consolidamento della leadership clinica, al fine di sostenere l’implementazione sistematica di tale metodologia e favorire una cultura della sicurezza matura e condivisa. KEYWORDS: “Safety culture”, “Clinical risk management”, “Incident reporting”, “Healthcare professionals”, “Safety Walk Around”, “Proactive surveillance”, “Organizational strategies”, “Improvement tools”.