Questo lavoro analizza gli effetti delle ondate di calore marine (MHWs) e degli episodi ricorrenti di mucillagine bentonica sulle comunità del coralligeno dell’isola di Vis (Croazia), nell’Adriatico orientale, ed in particolare sulle foreste di gorgonie. I periodi prolungati di riscaldamento anomalo delle acque rappresentano una seria minaccia per le foreste di invertebrati marini, sempre più frequentemente colpite da eventi di mortalità di massa. Le gorgonie, grazie alle loro colonie erette e ramificate, aumentano la complessità strutturale dell’habitat e offrono rifugio e risorse trofiche a numerosi altri organismi. La loro conformazione arborescente e tridimensionale modula, su microscala, l’idrodinamismo, la deposizione dei sedimenti e l’intensità luminosa, influenzando così i processi di reclutamento di altre specie bentoniche. Cambiamenti significativi nella loro abbondanza e densità possono quindi influenzare profondamente l’organizzazione e il funzionamento dell’intera comunità bentonica. L’area di studio, storicamente popolata da fitte colonie di Paramuricea clavata (Risso, 1826) and Eunicella cavolini (Koch, 1887), ha subito eventi di mortalità di massa tra il 2019 e il 2025. Oltre a stimare il declino delle gorgonie, questo studio ha permesso di stato valutare i processi di recupero naturale delle comunità bentoniche nel breve termine. Attraverso il confronto di rilievi video e foto condotti in due siti tra il 2019 e il 2025, sono stati osservati drastici cambiamenti nella distribuzione spaziale e nella struttura dimensionale delle gorgonie, in particolare tra i 30 e i 35 metri di profondità. Nel periodo considerato, le temperature marine sempre più elevate sono associate a prolungate condizioni di stratificazione termica, evidenziando una tendenza di riscaldamento continuo, sintomo di una transizione climatica nel bacino adriatico. La temperatura elevata e le condizioni di mare calmo potrebbero aver favorito la proliferazione della mucillagine bentonica, che ha soffocato le foreste di gorgonie e che rappresenta quindi la causa principale della mortalità di massa. In seguito al declino delle gorgonie, la comunità bentonica è stata dominata da briozoi, in particolare Smittinoidea. Sebbene siano spesso considerati costruttori secondari, i briozoi potrebbero giocare un ruolo chiave nella formazione dei substrati coralligeni dell’area, grazie alla loro capacità di crescita rapida e alla deposizione di carbonato. Il materiale fotografico raccolto mostra che la matrice formata dagli scheletri di briozoi e di gorgonie morte, riempita da sedimenti e cementata da alghe coralline crostose (CCA) e binding organisms (foraminiferi, spugne, altre alghe, serpulidi, briozoi), rappresenta le prime fasi di sviluppo del coralligeno dell’isola. In aree influenzate da sorgenti sottomarine di acqua dolce (vruljas), come quelle alimentate dal sistema carsico dell’isola di Vis, la crescita dei briozoi può essere particolarmente accelerata. Queste informazioni suggeriscono che la velocità di crescita del coralligeno di Vis potrebbe essere notevolmente maggiore rispetto ad altre località del Mediterraneo. Viene sottolineata anche l’importanza ecologica delle CCA, che oltre a consolidare il substrato, potrebbero facilitare l’insediamento larvale e il reclutamento di nuove colonie di ottocoralli. La prosecuzione di questo studio nel lungo termine sarà essenziale per monitorare l’evoluzione del popolamento di gorgonie e la dinamica del peculiare coralligeno dell’area.

Recupero naturale delle comunità marine bentoniche dopo eventi multipli di ondate di calore nei fondali dell’isola di Vis (Adriatico orientale)

CARTA, CARLOTTA
2024/2025

Abstract

Questo lavoro analizza gli effetti delle ondate di calore marine (MHWs) e degli episodi ricorrenti di mucillagine bentonica sulle comunità del coralligeno dell’isola di Vis (Croazia), nell’Adriatico orientale, ed in particolare sulle foreste di gorgonie. I periodi prolungati di riscaldamento anomalo delle acque rappresentano una seria minaccia per le foreste di invertebrati marini, sempre più frequentemente colpite da eventi di mortalità di massa. Le gorgonie, grazie alle loro colonie erette e ramificate, aumentano la complessità strutturale dell’habitat e offrono rifugio e risorse trofiche a numerosi altri organismi. La loro conformazione arborescente e tridimensionale modula, su microscala, l’idrodinamismo, la deposizione dei sedimenti e l’intensità luminosa, influenzando così i processi di reclutamento di altre specie bentoniche. Cambiamenti significativi nella loro abbondanza e densità possono quindi influenzare profondamente l’organizzazione e il funzionamento dell’intera comunità bentonica. L’area di studio, storicamente popolata da fitte colonie di Paramuricea clavata (Risso, 1826) and Eunicella cavolini (Koch, 1887), ha subito eventi di mortalità di massa tra il 2019 e il 2025. Oltre a stimare il declino delle gorgonie, questo studio ha permesso di stato valutare i processi di recupero naturale delle comunità bentoniche nel breve termine. Attraverso il confronto di rilievi video e foto condotti in due siti tra il 2019 e il 2025, sono stati osservati drastici cambiamenti nella distribuzione spaziale e nella struttura dimensionale delle gorgonie, in particolare tra i 30 e i 35 metri di profondità. Nel periodo considerato, le temperature marine sempre più elevate sono associate a prolungate condizioni di stratificazione termica, evidenziando una tendenza di riscaldamento continuo, sintomo di una transizione climatica nel bacino adriatico. La temperatura elevata e le condizioni di mare calmo potrebbero aver favorito la proliferazione della mucillagine bentonica, che ha soffocato le foreste di gorgonie e che rappresenta quindi la causa principale della mortalità di massa. In seguito al declino delle gorgonie, la comunità bentonica è stata dominata da briozoi, in particolare Smittinoidea. Sebbene siano spesso considerati costruttori secondari, i briozoi potrebbero giocare un ruolo chiave nella formazione dei substrati coralligeni dell’area, grazie alla loro capacità di crescita rapida e alla deposizione di carbonato. Il materiale fotografico raccolto mostra che la matrice formata dagli scheletri di briozoi e di gorgonie morte, riempita da sedimenti e cementata da alghe coralline crostose (CCA) e binding organisms (foraminiferi, spugne, altre alghe, serpulidi, briozoi), rappresenta le prime fasi di sviluppo del coralligeno dell’isola. In aree influenzate da sorgenti sottomarine di acqua dolce (vruljas), come quelle alimentate dal sistema carsico dell’isola di Vis, la crescita dei briozoi può essere particolarmente accelerata. Queste informazioni suggeriscono che la velocità di crescita del coralligeno di Vis potrebbe essere notevolmente maggiore rispetto ad altre località del Mediterraneo. Viene sottolineata anche l’importanza ecologica delle CCA, che oltre a consolidare il substrato, potrebbero facilitare l’insediamento larvale e il reclutamento di nuove colonie di ottocoralli. La prosecuzione di questo studio nel lungo termine sarà essenziale per monitorare l’evoluzione del popolamento di gorgonie e la dinamica del peculiare coralligeno dell’area.
2024
2025-07-23
Natural recovery of marine benthic communities from Vis island (eastern Adriatic Sea) after repetitive marine heatwaves
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/22587