This thesis explores reverse mentoring as an innovative model for human resource management in healthcare, with a specific focus on the nursing context. The transformations affecting the Italian National Health Service – demographic ageing, digitalization, and the challenges of managing an intergenerational workforce – call for tools capable of enhancing diverse competencies and fostering collaboration between junior and senior professionals. After a theoretical overview of the evolution of human resource management and traditional mentoring, the research focuses on reverse mentoring as a bidirectional relationship: younger professionals provide digital knowledge and innovative perspectives, while senior colleagues contribute clinical expertise and organizational skills. The empirical investigation was conducted through a questionnaire administered to nurses working in different hospital units, aiming to assess attitudes, willingness, and perceived obstacles. Findings reveal a generally positive predisposition towards knowledge exchange, though hindered by time constraints and workload pressures. Based on these results, operational guidelines and a pilot project were designed for implementation in a hospital or outpatient unit, supported by specific training materials. Conclusions highlight that reverse mentoring, if properly institutionalized and supported by leadership, can significantly improve operational efficiency and performance in healthcare teams, ultimately enhancing the quality of care and contributing to the protection of public health.

La tesi indaga il reverse mentoring come modello innovativo di gestione delle risorse umane in sanità, con particolare attenzione al contesto infermieristico. Le trasformazioni che interessano il Servizio Sanitario Nazionale – invecchiamento demografico, digitalizzazione, presenza di una forza lavoro intergenerazionale – richiedono infatti strumenti capaci di valorizzare competenze diverse e promuovere collaborazione tra professionisti junior e senior. Dopo un inquadramento teorico sull’evoluzione della gestione delle risorse umane e del mentoring, la ricerca si concentra sul reverse mentoring inteso come relazione bidirezionale: i giovani operatori trasferiscono conoscenze digitali e sensibilità innovative, mentre i colleghi senior mettono a disposizione esperienza clinico-organizzativa e capacità gestionali. L’indagine empirica è stata condotta tramite questionario rivolto a infermieri di diverse unità operative, con l’obiettivo di rilevare atteggiamenti, disponibilità e ostacoli percepiti. I risultati evidenziano una predisposizione positiva allo scambio, pur segnata da criticità legate al tempo disponibile e ai carichi di lavoro. Dall’analisi sono state sviluppate linee guida operative e un progetto pilota ipotizzato per un reparto ospedaliero/poliambulatoriale, accompagnato da materiali di formazione preliminare. Le conclusioni confermano che il reverse mentoring, se istituzionalizzato e sostenuto dalla leadership, può migliorare l’operatività e le performance dei reparti, con ricadute dirette sulla qualità dell’assistenza e, in ultima istanza, sulla tutela della salute dei cittadini.

“Gestione strategica delle risorse umane in ambito ospedaliero: il ruolo del capitale umano nel modello Revers Mentoring”

DI LIDDO, MARIANGELA
2024/2025

Abstract

This thesis explores reverse mentoring as an innovative model for human resource management in healthcare, with a specific focus on the nursing context. The transformations affecting the Italian National Health Service – demographic ageing, digitalization, and the challenges of managing an intergenerational workforce – call for tools capable of enhancing diverse competencies and fostering collaboration between junior and senior professionals. After a theoretical overview of the evolution of human resource management and traditional mentoring, the research focuses on reverse mentoring as a bidirectional relationship: younger professionals provide digital knowledge and innovative perspectives, while senior colleagues contribute clinical expertise and organizational skills. The empirical investigation was conducted through a questionnaire administered to nurses working in different hospital units, aiming to assess attitudes, willingness, and perceived obstacles. Findings reveal a generally positive predisposition towards knowledge exchange, though hindered by time constraints and workload pressures. Based on these results, operational guidelines and a pilot project were designed for implementation in a hospital or outpatient unit, supported by specific training materials. Conclusions highlight that reverse mentoring, if properly institutionalized and supported by leadership, can significantly improve operational efficiency and performance in healthcare teams, ultimately enhancing the quality of care and contributing to the protection of public health.
2024
2025-10-10
STRATEGIC HR MANAGEMENT IN HEALTCARE ORGANIZATIONSThe Role of Human Capital in the Reverse Mentoring
La tesi indaga il reverse mentoring come modello innovativo di gestione delle risorse umane in sanità, con particolare attenzione al contesto infermieristico. Le trasformazioni che interessano il Servizio Sanitario Nazionale – invecchiamento demografico, digitalizzazione, presenza di una forza lavoro intergenerazionale – richiedono infatti strumenti capaci di valorizzare competenze diverse e promuovere collaborazione tra professionisti junior e senior. Dopo un inquadramento teorico sull’evoluzione della gestione delle risorse umane e del mentoring, la ricerca si concentra sul reverse mentoring inteso come relazione bidirezionale: i giovani operatori trasferiscono conoscenze digitali e sensibilità innovative, mentre i colleghi senior mettono a disposizione esperienza clinico-organizzativa e capacità gestionali. L’indagine empirica è stata condotta tramite questionario rivolto a infermieri di diverse unità operative, con l’obiettivo di rilevare atteggiamenti, disponibilità e ostacoli percepiti. I risultati evidenziano una predisposizione positiva allo scambio, pur segnata da criticità legate al tempo disponibile e ai carichi di lavoro. Dall’analisi sono state sviluppate linee guida operative e un progetto pilota ipotizzato per un reparto ospedaliero/poliambulatoriale, accompagnato da materiali di formazione preliminare. Le conclusioni confermano che il reverse mentoring, se istituzionalizzato e sostenuto dalla leadership, può migliorare l’operatività e le performance dei reparti, con ricadute dirette sulla qualità dell’assistenza e, in ultima istanza, sulla tutela della salute dei cittadini.
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