Abstract Background: This thesis examines the organization of the Obstetric and Gynecological Emergency Department (PSOG), with a particular focus on defining midwifery staffing needs and identifying appropriate workforce planning methodologies. The main objective was to investigate the critical barriers hindering the implementation of standards established by current regulations and international guidelines, while also assessing the adequacy of resources and care pathways in small- and medium-sized hospital settings. Methods: The study was carried out at Macerata Hospital which, despite exceeding the threshold of 1,000 annual births, does not have an independent PSOG. Data on urgent and emergency admissions from 2023 to 2024 were analyzed to explore the relationship between admissions and the number of births. Subsequently, the “Cloc System” was applied to calculate care requirements and the number of Full-Time Equivalent (FTE) midwifery units needed. Results: Findings showed that the number of births alone is not a reliable indicator for determining whether to establish an independent PSOG, since the majority of admissions were unrelated to childbirth. Moreover, PSOG activity at Macerata Hospital did not generate a workload sufficient to justify its activation from a cost-effectiveness perspective. These results underscore the need to move beyond the “1,000 births/year” criterion as a standard threshold, in favor of a more comprehensive evaluation that also considers admission volumes, the types of clinical conditions managed, and the availability of staff and dedicated facilities. Conclusions: The study suggests that alternative organizational models—based on strengthening midwifery autonomy, standardizing processes, and promoting continuous professional training—may ensure higher quality of care and more efficient use of resources. This is particularly relevant in small to medium-sized contexts, which account for the majority of the national healthcare landscape.

Abstract Background: Il presente elaborato affronta il tema dell’organizzazione del Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico (PSOG), con particolare attenzione alla determinazione del fabbisogno ostetrico e alla metodologia di staffing. L’obiettivo principale è stato indagare le criticità che ostacolano l’implementazione degli standard previsti dalle normative vigenti e dalle linee guida internazionali, valutando l’adeguatezza delle risorse e dei percorsi clinico-assistenziali nelle realtà ospedaliere di piccole e medie dimensioni. Materiali e Metodi: Lo studio ha preso come setting di riferimento l’Ospedale di Macerata, che pur superando la soglia dei 1000 parti annui non dispone di un PSOG indipendente. Attraverso l’analisi dei dati relativi agli accessi di urgenza ed emergenza del 2023-2024, è stata indagata la relazione tra accessi e numero di parti, con successiva applicazione del “Sistema Cloc” per il calcolo del fabbisogno assistenziale e del numero di unità Full Time Equivalent necessarie. Risultati: I risultati hanno mostrato come il numero di parti non sia un indicatore affidabile per determinare l’implementazione di un PSOG indipendente, in quanto la maggioranza degli accessi non è correlata alle nascite. È emerso inoltre che l’attività di PSOG a Macerata non genera un volume di fabbisogno tale da giustificarne l’attivazione in termini di costo-beneficio. Da ciò deriva la necessità di superare il criterio dei “1000 parti/anno” come soglia standard, a favore di una valutazione più complessa che consideri anche il volume degli accessi, le tipologie di problematiche trattate e la disponibilità di personale e spazi dedicati. Conclusioni: Le conclusioni suggeriscono che modelli organizzativi alternativi, basati sulla valorizzazione dell’autonomia ostetrica, sulla standardizzazione dei processi e sulla formazione continua, possano garantire un miglioramento dell’assistenza e una gestione più efficiente delle risorse, soprattutto nei contesti medio-piccoli che rappresentano la maggioranza del panorama nazionale.

PRONTO SOCCORSO OSTETRICO-GINECOLOGICO: Metodologia di staffing e determinazione del fabbisogno ostetrico

GIOVAGNINI, CHIARA
2024/2025

Abstract

Abstract Background: This thesis examines the organization of the Obstetric and Gynecological Emergency Department (PSOG), with a particular focus on defining midwifery staffing needs and identifying appropriate workforce planning methodologies. The main objective was to investigate the critical barriers hindering the implementation of standards established by current regulations and international guidelines, while also assessing the adequacy of resources and care pathways in small- and medium-sized hospital settings. Methods: The study was carried out at Macerata Hospital which, despite exceeding the threshold of 1,000 annual births, does not have an independent PSOG. Data on urgent and emergency admissions from 2023 to 2024 were analyzed to explore the relationship between admissions and the number of births. Subsequently, the “Cloc System” was applied to calculate care requirements and the number of Full-Time Equivalent (FTE) midwifery units needed. Results: Findings showed that the number of births alone is not a reliable indicator for determining whether to establish an independent PSOG, since the majority of admissions were unrelated to childbirth. Moreover, PSOG activity at Macerata Hospital did not generate a workload sufficient to justify its activation from a cost-effectiveness perspective. These results underscore the need to move beyond the “1,000 births/year” criterion as a standard threshold, in favor of a more comprehensive evaluation that also considers admission volumes, the types of clinical conditions managed, and the availability of staff and dedicated facilities. Conclusions: The study suggests that alternative organizational models—based on strengthening midwifery autonomy, standardizing processes, and promoting continuous professional training—may ensure higher quality of care and more efficient use of resources. This is particularly relevant in small to medium-sized contexts, which account for the majority of the national healthcare landscape.
2024
2025-10-16
OBSTETRIC AND GYNAECOLOGICAL EMERGENCY DEPARTMENT: Staffing Methodology and Determination of Midwifery Staffing Needs
Abstract Background: Il presente elaborato affronta il tema dell’organizzazione del Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico (PSOG), con particolare attenzione alla determinazione del fabbisogno ostetrico e alla metodologia di staffing. L’obiettivo principale è stato indagare le criticità che ostacolano l’implementazione degli standard previsti dalle normative vigenti e dalle linee guida internazionali, valutando l’adeguatezza delle risorse e dei percorsi clinico-assistenziali nelle realtà ospedaliere di piccole e medie dimensioni. Materiali e Metodi: Lo studio ha preso come setting di riferimento l’Ospedale di Macerata, che pur superando la soglia dei 1000 parti annui non dispone di un PSOG indipendente. Attraverso l’analisi dei dati relativi agli accessi di urgenza ed emergenza del 2023-2024, è stata indagata la relazione tra accessi e numero di parti, con successiva applicazione del “Sistema Cloc” per il calcolo del fabbisogno assistenziale e del numero di unità Full Time Equivalent necessarie. Risultati: I risultati hanno mostrato come il numero di parti non sia un indicatore affidabile per determinare l’implementazione di un PSOG indipendente, in quanto la maggioranza degli accessi non è correlata alle nascite. È emerso inoltre che l’attività di PSOG a Macerata non genera un volume di fabbisogno tale da giustificarne l’attivazione in termini di costo-beneficio. Da ciò deriva la necessità di superare il criterio dei “1000 parti/anno” come soglia standard, a favore di una valutazione più complessa che consideri anche il volume degli accessi, le tipologie di problematiche trattate e la disponibilità di personale e spazi dedicati. Conclusioni: Le conclusioni suggeriscono che modelli organizzativi alternativi, basati sulla valorizzazione dell’autonomia ostetrica, sulla standardizzazione dei processi e sulla formazione continua, possano garantire un miglioramento dell’assistenza e una gestione più efficiente delle risorse, soprattutto nei contesti medio-piccoli che rappresentano la maggioranza del panorama nazionale.
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