Introduzione Le sale operatorie ibride integrano tecnologie avanzate di imaging (Angiografia, Tomagrafia Computerizzata, Risonanza Magnetica) con un’ambiente chirurgico tradizionale, offrendo visualizzazione in tempo reale e maggiore precisione durante le procedure. Questa innovazione è particolarmente rilevante in cardiochirurgia e chirurgia vascolare, ma trova applicazioni anche in neurochirurgia, ortopedia e chirurgia toracica. Obiettivo Valutare fattibilità, sostenibilità operativa e bisogni infrastrutturali per implementare una sala operatoria ibrida al Presidio Torrette dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Materiali e metodi Si tratta di uno studio monocentrico, osservazionale e retrospettivo basato su dati estratti dal sistema OrmaWeb Aziendale. Periodo: Gennaio 2023 e Dicembre 2024, selezionando gli interventi con frequenza annua ≥ 200. L’analisi include la distribuzione per specialità, tipologia di intervento e l’individuazione di spazi idonei (sale 5 e 14, circa 85 m²) per la conversione in ambienti ibridi. Risultati Tra 2023 e 2024 sono stati eseguiti 25 493 interventi, di cui 7 295 (28,6 %) potenzialmente ibridabili. La cardiochirurgia concentra il 33,0 % dei casi selezionati nel 2023 e il 34,1 % nel 2024; la chirurgia vascolare sale dal 18,9 % al 21,1 %. Le procedure più frequenti includono sostituzione valvola aortica (+22 %) e endoarteriectomia carotidea (+21 %), mentre lobectomie polmonari (–14 %) e decompressioni vertebrali (–29 %) diminuiscono. Discussione L’aumento della quota di interventi ibridabili, nonostante un calo complessivo del volume chirurgico, indica una selezione più matura dei protocolli. Cardiochirurgia e chirurgia vascolare si confermano discipline trainanti, grazie al supporto dell’imaging 3D e della navigazione intraoperatoria. La riduzione di alcune procedure evidenzia la necessità di aggiornare periodicamente i criteri di selezione e di espandere il monitoraggio dei KPI(Key Performance Indicator) come tempo operatorio, esposizione a radiazioni, tassi di complicanze. Conclusioni I dati supportano l’implementazione di una sala ibrida di almeno 85 m² (sale 5 e 14) munita di arco a C fisso, scanner TC intraoperatorio, tavolo radiotrasparente motorizzato e sistemi PACS (Picture Archiving and Communication System) integrati. In futuro sarà cruciale investire in formazione multidisciplinare, monitoraggio continuo delle performance, per massimizzare gli esiti clinici e l’efficienza operativa. Questa nuova infrastruttura potrà migliorare la qualità delle cure, ridurre i tempi di degenza e rafforzare la competitività dell’ospedale. L’inaugurazione è prevista per dicembre 2025.
Progettazione e Implementazione delle sale operatorie ibride nell'azienda ospedaliero universitaria delle Marche
MANGANARO, EMMA
2024/2025
Abstract
Introduzione Le sale operatorie ibride integrano tecnologie avanzate di imaging (Angiografia, Tomagrafia Computerizzata, Risonanza Magnetica) con un’ambiente chirurgico tradizionale, offrendo visualizzazione in tempo reale e maggiore precisione durante le procedure. Questa innovazione è particolarmente rilevante in cardiochirurgia e chirurgia vascolare, ma trova applicazioni anche in neurochirurgia, ortopedia e chirurgia toracica. Obiettivo Valutare fattibilità, sostenibilità operativa e bisogni infrastrutturali per implementare una sala operatoria ibrida al Presidio Torrette dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Materiali e metodi Si tratta di uno studio monocentrico, osservazionale e retrospettivo basato su dati estratti dal sistema OrmaWeb Aziendale. Periodo: Gennaio 2023 e Dicembre 2024, selezionando gli interventi con frequenza annua ≥ 200. L’analisi include la distribuzione per specialità, tipologia di intervento e l’individuazione di spazi idonei (sale 5 e 14, circa 85 m²) per la conversione in ambienti ibridi. Risultati Tra 2023 e 2024 sono stati eseguiti 25 493 interventi, di cui 7 295 (28,6 %) potenzialmente ibridabili. La cardiochirurgia concentra il 33,0 % dei casi selezionati nel 2023 e il 34,1 % nel 2024; la chirurgia vascolare sale dal 18,9 % al 21,1 %. Le procedure più frequenti includono sostituzione valvola aortica (+22 %) e endoarteriectomia carotidea (+21 %), mentre lobectomie polmonari (–14 %) e decompressioni vertebrali (–29 %) diminuiscono. Discussione L’aumento della quota di interventi ibridabili, nonostante un calo complessivo del volume chirurgico, indica una selezione più matura dei protocolli. Cardiochirurgia e chirurgia vascolare si confermano discipline trainanti, grazie al supporto dell’imaging 3D e della navigazione intraoperatoria. La riduzione di alcune procedure evidenzia la necessità di aggiornare periodicamente i criteri di selezione e di espandere il monitoraggio dei KPI(Key Performance Indicator) come tempo operatorio, esposizione a radiazioni, tassi di complicanze. Conclusioni I dati supportano l’implementazione di una sala ibrida di almeno 85 m² (sale 5 e 14) munita di arco a C fisso, scanner TC intraoperatorio, tavolo radiotrasparente motorizzato e sistemi PACS (Picture Archiving and Communication System) integrati. In futuro sarà cruciale investire in formazione multidisciplinare, monitoraggio continuo delle performance, per massimizzare gli esiti clinici e l’efficienza operativa. Questa nuova infrastruttura potrà migliorare la qualità delle cure, ridurre i tempi di degenza e rafforzare la competitività dell’ospedale. L’inaugurazione è prevista per dicembre 2025.| File | Dimensione | Formato | |
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