Il potenziale antimicrobico del miele: dalla composizione alle applicazioni pratiche

Antimicrobial resistance is a growing threat to public health. Honey is a promising candidate thanks to its broad-spectrum antibacterial activity, attributed to synergistic factors such as high sugar concentration, low pH, hydrogen peroxide production and bioactive compounds such as polyphenols, flavonoids, methylglyoxal and antimicrobial peptides. Its effectiveness varies depending on several factors such as botanical and geographical origin, environmental conditions and storage methods. Antibacterial activity is assessed using various in vitro tests, but to date there are no standardised protocols, making it difficult to compare different studies. This thesis analyses the mechanisms of action of honey, the factors that determine its variability and the prospects for clinical application, including synergies with antibiotics and innovative approaches such as nanomedicine. The data confirm the potential of honey as a natural and complementary strategy against resistant pathogens, although further studies and standardisation are required.

La resistenza antimicrobica è una crescente minaccia per la salute pubblica. Il miele rappresenta un candidato promettente grazie alla sua attività antibatterica ad ampio spettro, attribuita a fattori sinergici come elevata concentrazione zuccherina, basso pH, produzione di perossido di idrogeno e composti bioattivi quali polifenoli, flavonoidi, metilgliossale e peptidi antimicrobici. La sua efficacia varia in funzione a diversi fattore come: origine botanica e geografica, condizioni ambientali e metodi di conservazione. L’attività antibatterica viene valutata con diversi test in vitro, ma ad oggi non vi sono protocolli standardizzati e ciò rende difficile il confronto tra diversi studi. Questa tesi analizza i meccanismi d’azione del miele, i fattori che ne determinano la variabilità e le prospettive di applicazione clinica, incluse sinergie con antibiotici e approcci innovativi come la nanomedicina. I dati confermano il potenziale del miele come strategia naturale e complementare contro i patogeni resistenti, pur richiedendo ulteriori studi e standardizzazione.