LE MUTILAZIONI GENITALI DELLE DONNE COME DIRITTO VIOLATO: UN'INDAGINE OSSERVAZIONALE IN UNA COORTE DI PERSONE IN BENIN

INTRODUCTION: Female genital mutilation (FGM) refers to traditional practices involving the partial or total removal of the external female genitalia for non-therapeutic reasons (World Health Organization, 2018). Furthermore, these practices constitute a violation of human rights and can lead to serious physical, psychological, and social consequences (UNICEF, 2024). The purpose of this study is to examine the phenomenon of female genital mutilation (FGM) in Benin, assessing its current prevalence, cultural and religious motivations, methods of execution, physical and psychological consequences for women who have undergone it, and the level of awareness regarding the associated health risks. MATERIALS AND METHODS: A single-center exploratory observational study was conducted using a self-administered cognitive questionnaire in French, administered to 109 people residing in Benin between March 17 and September 30. At the same time, a literature review was carried out using international databases and institutional documents. RESULTS: All participants completed the questionnaire, with a response rate (RR) of 100%. Twelve percent of participants reported that a family member had undergone FGM, 2% reported having undergone it themselves, while 86% had no direct or family experience with the practice. People who have undergone FGM have a higher average age than those who have never had contact with this practice. Ninety-one percent of participants expressed a desire to abolish the practice, and 99% believe it is essential to provide medical and psychological support, although 65% report a lack of dedicated facilities. ANALYSIS: Data processing was performed using Microsoft Excel, constructing contingency tables with absolute and relative frequencies and using graphical representations (tables and histograms) to facilitate interpretation of the results. Associations between categorical variables were evaluated using the chi-square (χ²) test and comparison of means using Student's t-test. The level of significance was set at p < 0.05. DISCUSSIONS: The results show a marked decrease in FGM, attributable to the 2003 legislative ban and awareness campaigns. The generational difference indicates a gradual abandonment of the practice, while awareness of its negative effects on sexual pleasure is associated with support for educational interventions. Despite the positive trend, the persistence of FGM in some areas requires targeted preventive actions, strengthening of health and psychological services, and training and awareness programs to promote lasting cultural change to protect girls and women. The role of nurses is fundamental in prevention, health education, and psychological support for victims. KEYWORDS: “Female genital mutilation”, “prohibition”, “prevention”, “health education”, “rights”, “protection”.

INTRODUZIONE: Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono pratiche tradizionali che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali esterni femminili per motivi non terapeutici (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2018). Inoltre, tali pratiche rappresentano una violazione dei diritti umani e possono portare a gravi conseguenze fisiche, psicologiche e sociali (Unicef, 2024). Lo scopo di questo studio è esaminare il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (MGF) in Benin, valutando la loro diffusione attuale, le motivazioni culturali e religiose, le modalità di esecuzione, le conseguenze fisiche e psicologiche per le donne che le hanno subite e il livello di consapevolezza riguardo ai rischi sanitari associati. MATERIALI E METODI: È stato condotto uno studio esplorativo di tipo osservazionale monocentrico mediante questionario cognitivo auto-compilato in lingua francese, somministrato a n. 109 persone residenti in Benin tra il 17 marzo e il 30 settembre. Parallelamente, è stata effettuata una revisione della letteratura utilizzando database internazionali e documenti istituzionali. RISULTATI: Tutti i partecipanti hanno compilato il questionario, con un tasso di risposta (RR) dell’100%. Il 12% dei partecipanti ha riferito che un familiare ha subito MGF, il 2% di averla subita personalmente, mentre l’86% non ha avuto esperienze dirette o familiari con la pratica. Le persone che hanno subito MGF hanno un’età media più alta rispetto a chi non ha mai avuto contatti con questa pratica. Il 91% dei partecipanti ha espresso il desiderio di abolire la pratica, e il 99% ritiene fondamentale fornire supporto medico e psicologico, anche se il 65% segnala la mancanza di strutture dedicate. ANALISI: L’elaborazione dei dati è stata realizzata con Microsoft Excel, costruendo tavole di contingenza con frequenze assolute e relative e utilizzate rappresentazioni grafiche (tabelle e istogrammi) per facilitare l’interpretazione dei risultati. Le associazioni tra variabili categoriali sono state valutate mediante il test del chi quadrato (χ²) e il confronto tra medie con il t-test di Student. Il livello di significatività è stato fissato a p < 0,05. DISCUSSIONI: I risultati evidenziano una marcata diminuzione delle MGF, attribuibile al divieto legislativo del 2003 e alle campagne di sensibilizzazione. La differenza generazionale indica un graduale abbandono della pratica, mentre la consapevolezza dei suoi effetti negativi sul piacere sessuale è associata al sostegno per interventi educativi. Nonostante la tendenza positiva, la persistenza delle MGF in alcune aree richiede azioni preventive mirate, potenziamento dei servizi sanitari e psicologici e programmi di formazione e sensibilizzazione per promuovere un cambiamento culturale duraturo a tutela di bambine e donne. Il ruolo infermieristico risulta fondamentale nella prevenzione, nell’educazione sanitaria e nel sostegno psicologico delle vittime. KEYWORDS: “Female genital mutilation”, “prohibition”, “prevention”, “health education”, “rights”, “protection”.