Respect of fasting during the holy month of Ramadan is one of the five fundamental pillars of Islamic worship. During this period, there is a common change in lifestyle, sleep hours, physical activity, food consumption and the frequency of meals, which become more abundant and richer in carbohydrates, especially simple sugars. These changes in the diabetic patient can lead to an increased risk of hypoglycemia, hyperglycemia, ketoacidosis and dehydration. However sick people can refrain from religious fasting, important studies have shown that nearly half of patients with type 1 diabetes mellitus and the majority of patients with type 2 diabetes mellitus fast at least 15 days during the holy month. Attention to this topic is constantly growing both nationally and internationally. In Italy, the birth of the modern multi-ethnic society, due to the intense period of migratory waves that has swept the country over the last 25 years, has resulted in a greater demand for health care by a slice of the population belonging to different cultures. This research was born with the aim of investigating the effects of fasting in the diabetic subject during the Ramadan period and to verify how a personalized therapeutic education path can affect metabolic parameters and change the risk of onset of complications. Careful clinical evaluation and structured education, in the period preceding the start of Ramadan, are in fact the key components for a successful treatment of the patient with diabetes. Educational intervention should include risk quantification, glycemic self-monitoring, diet therapy, physical activity, adjustment of drug therapy, treatment of side effects and interruption of fasting. During the discussion, the attention is focused on the importance of the dietitian figure within the treating team, examining the various stages of the nutritional intervention it deals with, placing the patient and its needs at the center of his work. Furthermore, the opportunity was taken to confront the clinical practice of this professional figure, through the analysis of a traditional meal of the Ramadan period, the development of a balanced food day and a questionnaire on lifestyle and eating habits of a Muslim diabetic patient. In the end the various critical issues that the dietician might encounter in assisting patients belonging to other cultures are discussed and with this the need to provide a culturally oriented intervention, in which the health professional expresses interest in the maturation of a cultural competence, in order to improve the relationship with the patient and the effectiveness of the therapeutic intervention.

Il rispetto del digiuno durante il mese sacro del Ramadan costituisce uno dei cinque pilastri fondamentali del culto islamico. Durante questo periodo, si denota un comune cambiamento nello stile di vita, nelle ore di sonno, nell'attività fisica, nel consumo di cibo e nella frequenza dei pasti, che diventano più abbondanti e ricchi in carboidrati, in particolare zuccheri semplici. Questi cambiamenti nel paziente diabetico possono portare ad un aumentato rischio di ipoglicemie, iperglicemie, chetoacidosi e disidratazione. Sebbene i soggetti malati possano astenersi dal digiuno religioso, importanti studi hanno dimostrato che quasi la metà dei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e la maggioranza dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 digiunano almeno 15 giorni nel corso del mese sacro. L’attenzione verso questo argomento è in continua crescita sia a livello nazionale che internazionale. In Italia, la nascita della moderna società multietnica, dovuta all'intenso periodo di flussi migratori che ha investito il Paese negli ultimi 25 anni, ha provocato una maggiore richiesta di assistenza sanitaria da parte di una fetta di popolazione appartenente a culture differenti. La presente ricerca nasce con l’obiettivo di indagare gli effetti del digiuno nel soggetto diabetico durante il periodo di Ramadan e di verificare come un percorso di educazione terapeutica personalizzata possa influire sui parametri metabolici e sulla modifica del rischio di insorgenza di complicanze. Un’attenta valutazione clinica e un’educazione strutturata, nel periodo che precede l’inizio del Ramadan, sono infatti i componenti chiave per un buon trattamento del paziente affetto da diabete. L’intervento educazionale dovrebbe comprendere la quantificazione del rischio, l’automonitoraggio glicemico, la terapia dietetica, l’attività fisica, l’aggiustamento della terapia farmacologica, il trattamento degli effetti collaterali e l’interruzione del digiuno. Nel corso della trattazione viene focalizzata l’attenzione sull'importanza della figura del dietista all'interno del team curante, sviscerando le varie fasi dell’intervento nutrizionale di cui si occupa ponendo al centro del proprio operato il paziente e le sue esigenze. Inoltre, è stata colta l’occasione per confrontarsi con la pratica clinica di questa figura professionale, attraverso l’analisi di un pasto tradizionale del periodo di Ramadan, l’elaborazione di una giornata alimentare equilibrata e di un questionario sullo stile di vita e le abitudini alimentari di un paziente diabetico musulmano. Infine, vengono trattare le diverse criticità in cui il dietista potrebbe imbattersi nell'assistenza a pazienti appartenenti ad altre culture e la necessità di fornire un intervento culturalmente orientato, nel quale il professionista sanitario manifesta interesse verso la maturazione di una cultural competence, al fine di migliorare il rapporto con il paziente e l’efficacia dell’intervento terapeutico.

La gestione del diabete durante il periodo di Ramadan: educazione, nutrizione e cultural competence

FRANCUCCI, NADIA
2019/2020

Abstract

Respect of fasting during the holy month of Ramadan is one of the five fundamental pillars of Islamic worship. During this period, there is a common change in lifestyle, sleep hours, physical activity, food consumption and the frequency of meals, which become more abundant and richer in carbohydrates, especially simple sugars. These changes in the diabetic patient can lead to an increased risk of hypoglycemia, hyperglycemia, ketoacidosis and dehydration. However sick people can refrain from religious fasting, important studies have shown that nearly half of patients with type 1 diabetes mellitus and the majority of patients with type 2 diabetes mellitus fast at least 15 days during the holy month. Attention to this topic is constantly growing both nationally and internationally. In Italy, the birth of the modern multi-ethnic society, due to the intense period of migratory waves that has swept the country over the last 25 years, has resulted in a greater demand for health care by a slice of the population belonging to different cultures. This research was born with the aim of investigating the effects of fasting in the diabetic subject during the Ramadan period and to verify how a personalized therapeutic education path can affect metabolic parameters and change the risk of onset of complications. Careful clinical evaluation and structured education, in the period preceding the start of Ramadan, are in fact the key components for a successful treatment of the patient with diabetes. Educational intervention should include risk quantification, glycemic self-monitoring, diet therapy, physical activity, adjustment of drug therapy, treatment of side effects and interruption of fasting. During the discussion, the attention is focused on the importance of the dietitian figure within the treating team, examining the various stages of the nutritional intervention it deals with, placing the patient and its needs at the center of his work. Furthermore, the opportunity was taken to confront the clinical practice of this professional figure, through the analysis of a traditional meal of the Ramadan period, the development of a balanced food day and a questionnaire on lifestyle and eating habits of a Muslim diabetic patient. In the end the various critical issues that the dietician might encounter in assisting patients belonging to other cultures are discussed and with this the need to provide a culturally oriented intervention, in which the health professional expresses interest in the maturation of a cultural competence, in order to improve the relationship with the patient and the effectiveness of the therapeutic intervention.
2019
2020-11-11
Management of diabetes during Ramadan period: education, nutrition and cultural competence
Il rispetto del digiuno durante il mese sacro del Ramadan costituisce uno dei cinque pilastri fondamentali del culto islamico. Durante questo periodo, si denota un comune cambiamento nello stile di vita, nelle ore di sonno, nell'attività fisica, nel consumo di cibo e nella frequenza dei pasti, che diventano più abbondanti e ricchi in carboidrati, in particolare zuccheri semplici. Questi cambiamenti nel paziente diabetico possono portare ad un aumentato rischio di ipoglicemie, iperglicemie, chetoacidosi e disidratazione. Sebbene i soggetti malati possano astenersi dal digiuno religioso, importanti studi hanno dimostrato che quasi la metà dei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e la maggioranza dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 digiunano almeno 15 giorni nel corso del mese sacro. L’attenzione verso questo argomento è in continua crescita sia a livello nazionale che internazionale. In Italia, la nascita della moderna società multietnica, dovuta all'intenso periodo di flussi migratori che ha investito il Paese negli ultimi 25 anni, ha provocato una maggiore richiesta di assistenza sanitaria da parte di una fetta di popolazione appartenente a culture differenti. La presente ricerca nasce con l’obiettivo di indagare gli effetti del digiuno nel soggetto diabetico durante il periodo di Ramadan e di verificare come un percorso di educazione terapeutica personalizzata possa influire sui parametri metabolici e sulla modifica del rischio di insorgenza di complicanze. Un’attenta valutazione clinica e un’educazione strutturata, nel periodo che precede l’inizio del Ramadan, sono infatti i componenti chiave per un buon trattamento del paziente affetto da diabete. L’intervento educazionale dovrebbe comprendere la quantificazione del rischio, l’automonitoraggio glicemico, la terapia dietetica, l’attività fisica, l’aggiustamento della terapia farmacologica, il trattamento degli effetti collaterali e l’interruzione del digiuno. Nel corso della trattazione viene focalizzata l’attenzione sull'importanza della figura del dietista all'interno del team curante, sviscerando le varie fasi dell’intervento nutrizionale di cui si occupa ponendo al centro del proprio operato il paziente e le sue esigenze. Inoltre, è stata colta l’occasione per confrontarsi con la pratica clinica di questa figura professionale, attraverso l’analisi di un pasto tradizionale del periodo di Ramadan, l’elaborazione di una giornata alimentare equilibrata e di un questionario sullo stile di vita e le abitudini alimentari di un paziente diabetico musulmano. Infine, vengono trattare le diverse criticità in cui il dietista potrebbe imbattersi nell'assistenza a pazienti appartenenti ad altre culture e la necessità di fornire un intervento culturalmente orientato, nel quale il professionista sanitario manifesta interesse verso la maturazione di una cultural competence, al fine di migliorare il rapporto con il paziente e l’efficacia dell’intervento terapeutico.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_Nadia Francucci.pdf

Open Access dal 11/11/2023

Dimensione 1.22 MB
Formato Adobe PDF
1.22 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/4224