L’arcipelago delle Ryukyus si trova situato tra il sud del Giappone e Taiwan, di cui l’isola principale è Okinawa. La particolarità di quest’area è la presenza della corrente di Kuroshio, la quale scorrendo da sud verso nord permette con le sue acque calde la presenza di coralli a latitudini tra i 24 e i 30°N (Kayanne et al., 2004) e ricopre un ruolo chiave nel favorire l'alta ricchezza di specie della fauna corallina in Giappone (Nishihira, 2004). Inoltre, la ricchezza di specie in queste isole è elevata e diminuisce muovendosi verso nord. In particolare, le acque cristalline di Okinawa fanno da sfondo a più di 340 specie di coralli (Nishihira e Veron, 1995; Nishihira, 2004). Sfortunatamente, negli ultimi anni, a causa di diversi fattori sia antropogenici che biotici, oltre alle barriere coralline di Okinawa anche quelle delle Isole Ryukyus hanno subito un degrado (Sakai e Nishihira, 1986; Mori, 1995; Omori, 2011) e si ipotizza che una delle cause naturali con effetti negativi sui coralli sia da ricercarsi nel gasteropode vermetidae Ceraesignum maximum (G.B.Sowerby I, 1825) (Shima et al. 2010, 2013). Questo mollusco è ampiamente distribuito nelle barriere coralline dell’Indo-Pacifico (Hadfield et al., 1972; Hughes and Lewis, 1974; Zvuloni et al., 2008) e nel Mar Rosso (Hughes e Lewis 1974; Kappner, 2000; Brown, 2018). Le particolarità di questo organismo sono di avere una conchiglia tubulare che cresce all’interno della matrice scheletrica dei coralli o su substrato inerte (Morton, 1955; Keen, 1961; Savazzi, 1996; Rawlings et al., 2010; Bieler & Petit, 2011; Golding et al., 2014) e di utilizzare reti di muco come strategia alimentare (Morton, 1965; Hughes and Lewis, 1974; Kappner, 2000). Le caratteristiche ecologiche di C. maximum sono causa di effetti negativi nei coralli, le cui alte densità e probabilmente anche le reti di muco, possono causare una riduzione dello sviluppo scheletrico dei coralli fino all'81% e una diminuzione della sopravvivenza dei coralli fino al 52% (Shima et al., 2010). Ciononostante, diversi aspetti di Ceraesignum maximum sono ancora sconosciuti e altri necessitano di ulteriori osservazioni, soprattutto per quanto riguarda la genetica di popolazione. Lo scopo di questo studio è quello di attestare la diversità genetica delle popolazioni di C. maximum in particolare concentrandosi sulla differenziazione tra la costa occidentale e quella orientale di Okinawa. In aggiunta, un altro confronto è stato realizzato per verificare una possibile variazione tra le popolazioni localizzate in siti con la presenza di impatto antropogenico con quelli naturali. Lo svolgimento dello studio ha previsto il campionamento degli esemplari in diversi siti lungo le coste di Okinawa, l’estrazione e amplificazione del DNA mitocondriale cytochrome C oxidase subunit I (COI mtDNA) e le successive analisi per l’individuazione degli aplotipi e visualizzarne il loro pattern e effettuare l’AMOVA. I risultati ottenuti hanno mostrato che C. maximum costituisce una popolazione mista, non recente, la quale ha alleli unici; però sono necessari più campioni per poter avere una visione più completa. Per quanto riguarda i dati dell’analisi statistica viene riportata che la maggiore variazione si ha all’interno delle sottopopolazioni nei vari siti e in aggiunta non è stata rilevata una differenza significativa nelle sottopopolazioni sia per il confronto tra le due coste sia tra siti impattati e non. Nel complesso, i risultati ottenuti forniscono una prima baseline riguardante la genetica di popolazione di C. maximum, da integrare con approcci riguardanti la morfologia, l’ecologia e la distribuzione per definire con maggiore chiarezza molteplici aspetti di questi organismi che sono ancora relativamente sconosciuti, in particolare nella zona di Okinawa.
STUDIO DI GENETICA DI POPOLAZIONE DI CERAESIGNUM MAXIMUM (G. B. SOWERBY I, 1825) (MOLLUSCA, GASTROPODA) LUNGO LE COSTE DI OKINAWA (GIAPPONE)
NEGRO, ELEONORA
2018/2019
Abstract
L’arcipelago delle Ryukyus si trova situato tra il sud del Giappone e Taiwan, di cui l’isola principale è Okinawa. La particolarità di quest’area è la presenza della corrente di Kuroshio, la quale scorrendo da sud verso nord permette con le sue acque calde la presenza di coralli a latitudini tra i 24 e i 30°N (Kayanne et al., 2004) e ricopre un ruolo chiave nel favorire l'alta ricchezza di specie della fauna corallina in Giappone (Nishihira, 2004). Inoltre, la ricchezza di specie in queste isole è elevata e diminuisce muovendosi verso nord. In particolare, le acque cristalline di Okinawa fanno da sfondo a più di 340 specie di coralli (Nishihira e Veron, 1995; Nishihira, 2004). Sfortunatamente, negli ultimi anni, a causa di diversi fattori sia antropogenici che biotici, oltre alle barriere coralline di Okinawa anche quelle delle Isole Ryukyus hanno subito un degrado (Sakai e Nishihira, 1986; Mori, 1995; Omori, 2011) e si ipotizza che una delle cause naturali con effetti negativi sui coralli sia da ricercarsi nel gasteropode vermetidae Ceraesignum maximum (G.B.Sowerby I, 1825) (Shima et al. 2010, 2013). Questo mollusco è ampiamente distribuito nelle barriere coralline dell’Indo-Pacifico (Hadfield et al., 1972; Hughes and Lewis, 1974; Zvuloni et al., 2008) e nel Mar Rosso (Hughes e Lewis 1974; Kappner, 2000; Brown, 2018). Le particolarità di questo organismo sono di avere una conchiglia tubulare che cresce all’interno della matrice scheletrica dei coralli o su substrato inerte (Morton, 1955; Keen, 1961; Savazzi, 1996; Rawlings et al., 2010; Bieler & Petit, 2011; Golding et al., 2014) e di utilizzare reti di muco come strategia alimentare (Morton, 1965; Hughes and Lewis, 1974; Kappner, 2000). Le caratteristiche ecologiche di C. maximum sono causa di effetti negativi nei coralli, le cui alte densità e probabilmente anche le reti di muco, possono causare una riduzione dello sviluppo scheletrico dei coralli fino all'81% e una diminuzione della sopravvivenza dei coralli fino al 52% (Shima et al., 2010). Ciononostante, diversi aspetti di Ceraesignum maximum sono ancora sconosciuti e altri necessitano di ulteriori osservazioni, soprattutto per quanto riguarda la genetica di popolazione. Lo scopo di questo studio è quello di attestare la diversità genetica delle popolazioni di C. maximum in particolare concentrandosi sulla differenziazione tra la costa occidentale e quella orientale di Okinawa. In aggiunta, un altro confronto è stato realizzato per verificare una possibile variazione tra le popolazioni localizzate in siti con la presenza di impatto antropogenico con quelli naturali. Lo svolgimento dello studio ha previsto il campionamento degli esemplari in diversi siti lungo le coste di Okinawa, l’estrazione e amplificazione del DNA mitocondriale cytochrome C oxidase subunit I (COI mtDNA) e le successive analisi per l’individuazione degli aplotipi e visualizzarne il loro pattern e effettuare l’AMOVA. I risultati ottenuti hanno mostrato che C. maximum costituisce una popolazione mista, non recente, la quale ha alleli unici; però sono necessari più campioni per poter avere una visione più completa. Per quanto riguarda i dati dell’analisi statistica viene riportata che la maggiore variazione si ha all’interno delle sottopopolazioni nei vari siti e in aggiunta non è stata rilevata una differenza significativa nelle sottopopolazioni sia per il confronto tra le due coste sia tra siti impattati e non. Nel complesso, i risultati ottenuti forniscono una prima baseline riguardante la genetica di popolazione di C. maximum, da integrare con approcci riguardanti la morfologia, l’ecologia e la distribuzione per definire con maggiore chiarezza molteplici aspetti di questi organismi che sono ancora relativamente sconosciuti, in particolare nella zona di Okinawa.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: STUDIO DI GENETICA DI POPOLAZIONE DI CERAESIGNUM MAXIMUM (G. B. SOWERBY I, 1825) (MOLLUSCA, GASTROPODA) LUNGO LE COSTE DI OKINAWA (GIAPPONE)
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/5944