The continuous decline of brown algae forests on a global scale causes profound changes to the marine ecosystems of which they are part, leading to the loss of biodiversity and the consequent lowering of environmental quality. Different techniques have been developed to undertake large-scale restoration, especially in the Mediterranean Sea. In this thesis work has been tested, for a period of 6 months, the restoration of Gongolaria barbata on the breakwater barriers of the SIN (Site of National Interest) of Falconara Marittima (Ancona), with the use of cages for the exclusion of grazers. Were transplanted to the SIN, after the recruitment in situ happened to the Piscinetta del Passetto, three structures on which they had grown young of G. barbata and were placed inside special cages with 12 mm mesh. In parallel with the monitoring of algal growth, were contucted the analysis of associated biodiversity (meio- and macrofauna) and an experiment in the aquarium to test the pressure due to grazing on G. barbata by the common crab (Pachigrapsus marmoratus). The results of this study have shown the effectiveness of the cages for the survival of juvenile algae, despite the influence of the storms that characterized the winter period. In particular, except for structure 3 which was hit by a strong swell, the other individuals of G. barbata grew over time responding positively also to the opening and the complete removal of the cages occurred at the end of the experiment, because of a sea storm. As for associated biodiversity, however, a response has been found in terms of richness of taxa in both meio- and macrofauna, and in the presence/absence of rare taxa in meiofauna. This suggests that the restoration of G. barbata may have a positive effect on biodiversity, but it’s necessary to prolong the monitoring over time to corroborate the obtained data. The results of the experiment in the aquarium, however, have shown that P. marmoratus can be considered one of the main grazers of G. barbata on breakwater barriers, especially in areas characterized by the absence of herbivorous fish. In conclusion, a high number of individuals of macroalgae and a higher algal density should be key points of a restoration intervention on artificial substrates, in order to counterbalance the pressure of grazing and, also, promote the increase of abundance, biomass and associated fauna diversity.

L’incessante declino su scala globale delle foreste di alghe brune provoca profondi cambiamenti agli ecosistemi marini di cui fanno parte, portando alla perdita di biodiversità e al conseguente abbassamento della qualità ambientale. Sono state sviluppate differenti tecniche per intraprendere interventi di restauro su larga scala, soprattutto nel Mar Mediterraneo. In questo lavoro di tesi è stato testato, per un periodo di sei mesi, il restauro di Gongolaria barbata sulle barriere frangiflutti del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Falconara Marittima (Ancona), con l’utilizzo di gabbie per l’esclusione dei grazers. Sono state trapiantate al SIN, dopo il reclutamento in situ avvenuto alla Piscinetta del Passetto, tre strutture su cui erano cresciuti giovanili di G. barbata, e sono state posizionate all’interno di apposite gabbie con maglia da 12 mm. Parallelamente al monitoraggio della crescita delle alghe, è stata condotta l’analisi della biodiversità associata (meio- e macrofauna) e un esperimento in acquario per testare la pressione dovuta all’erbivoria su G. barbata da parte del granchio comune (Pachigrapsus marmoratus). I risultati di questo studio hanno dimostrato l’efficacia delle gabbie per la sopravvivenza dei giovanili delle alghe, nonostante l’influenza delle mareggiate che hanno caratterizzato il periodo invernale. In particolare, fatta eccezione per la struttura 3 che è stata colpita da una forte mareggiata, gli altri individui di G. barbata sono cresciuti nel tempo rispondendo positivamente anche all’apertura e alla completa rimozione delle gabbie avvenuta alla fine dell’esperimento, a causa di una mareggiata. Per quanto riguarda la biodiversità associata, invece, è stata riscontrata una risposta in termini di ricchezza di taxa sia nella meio- che nella macrofauna, e nella presenza/assenza di taxa rari nella meiofauna. Questo suggerisce che il restauro di G. barbata può avere un effetto positivo sulla biodiversità, ma è necessario prolungare i monitoraggi nel tempo per corroborare i dati ottenuti. I risultati dell’esperimento in acquario, invece, hanno dimostrato che P. marmoratus può essere considerato uno dei principali grazers di G. barbata sulle barriere frangiflutti, specialmente in aree caratterizzate dall’assenza di pesci erbivori. In conclusione, un elevato numero di individui di macroalghe e una maggiore densità algale dovrebbero essere punti chiave di un intervento di restauro su substrati artificiali, in modo da controbilanciare la pressione di grazing e promuovere anche l'aumento dell'abbondanza, biomassa e diversità della fauna associata.

Intervento di restauro di Gongolaria barbata in un sito caratterizzato da forte pressione di grazing, lungo la costa del Mar Adriatico centrale (SIN, Falconara Marittima)

ROSSI, VIRGINIA
2020/2021

Abstract

The continuous decline of brown algae forests on a global scale causes profound changes to the marine ecosystems of which they are part, leading to the loss of biodiversity and the consequent lowering of environmental quality. Different techniques have been developed to undertake large-scale restoration, especially in the Mediterranean Sea. In this thesis work has been tested, for a period of 6 months, the restoration of Gongolaria barbata on the breakwater barriers of the SIN (Site of National Interest) of Falconara Marittima (Ancona), with the use of cages for the exclusion of grazers. Were transplanted to the SIN, after the recruitment in situ happened to the Piscinetta del Passetto, three structures on which they had grown young of G. barbata and were placed inside special cages with 12 mm mesh. In parallel with the monitoring of algal growth, were contucted the analysis of associated biodiversity (meio- and macrofauna) and an experiment in the aquarium to test the pressure due to grazing on G. barbata by the common crab (Pachigrapsus marmoratus). The results of this study have shown the effectiveness of the cages for the survival of juvenile algae, despite the influence of the storms that characterized the winter period. In particular, except for structure 3 which was hit by a strong swell, the other individuals of G. barbata grew over time responding positively also to the opening and the complete removal of the cages occurred at the end of the experiment, because of a sea storm. As for associated biodiversity, however, a response has been found in terms of richness of taxa in both meio- and macrofauna, and in the presence/absence of rare taxa in meiofauna. This suggests that the restoration of G. barbata may have a positive effect on biodiversity, but it’s necessary to prolong the monitoring over time to corroborate the obtained data. The results of the experiment in the aquarium, however, have shown that P. marmoratus can be considered one of the main grazers of G. barbata on breakwater barriers, especially in areas characterized by the absence of herbivorous fish. In conclusion, a high number of individuals of macroalgae and a higher algal density should be key points of a restoration intervention on artificial substrates, in order to counterbalance the pressure of grazing and, also, promote the increase of abundance, biomass and associated fauna diversity.
2020
2022-02-23
Gongolaria barbata restoration in a site characterized by strong grazing pressure, along the coast of the central Adriatic Sea (SIN, Falconara Marittima)
L’incessante declino su scala globale delle foreste di alghe brune provoca profondi cambiamenti agli ecosistemi marini di cui fanno parte, portando alla perdita di biodiversità e al conseguente abbassamento della qualità ambientale. Sono state sviluppate differenti tecniche per intraprendere interventi di restauro su larga scala, soprattutto nel Mar Mediterraneo. In questo lavoro di tesi è stato testato, per un periodo di sei mesi, il restauro di Gongolaria barbata sulle barriere frangiflutti del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Falconara Marittima (Ancona), con l’utilizzo di gabbie per l’esclusione dei grazers. Sono state trapiantate al SIN, dopo il reclutamento in situ avvenuto alla Piscinetta del Passetto, tre strutture su cui erano cresciuti giovanili di G. barbata, e sono state posizionate all’interno di apposite gabbie con maglia da 12 mm. Parallelamente al monitoraggio della crescita delle alghe, è stata condotta l’analisi della biodiversità associata (meio- e macrofauna) e un esperimento in acquario per testare la pressione dovuta all’erbivoria su G. barbata da parte del granchio comune (Pachigrapsus marmoratus). I risultati di questo studio hanno dimostrato l’efficacia delle gabbie per la sopravvivenza dei giovanili delle alghe, nonostante l’influenza delle mareggiate che hanno caratterizzato il periodo invernale. In particolare, fatta eccezione per la struttura 3 che è stata colpita da una forte mareggiata, gli altri individui di G. barbata sono cresciuti nel tempo rispondendo positivamente anche all’apertura e alla completa rimozione delle gabbie avvenuta alla fine dell’esperimento, a causa di una mareggiata. Per quanto riguarda la biodiversità associata, invece, è stata riscontrata una risposta in termini di ricchezza di taxa sia nella meio- che nella macrofauna, e nella presenza/assenza di taxa rari nella meiofauna. Questo suggerisce che il restauro di G. barbata può avere un effetto positivo sulla biodiversità, ma è necessario prolungare i monitoraggi nel tempo per corroborare i dati ottenuti. I risultati dell’esperimento in acquario, invece, hanno dimostrato che P. marmoratus può essere considerato uno dei principali grazers di G. barbata sulle barriere frangiflutti, specialmente in aree caratterizzate dall’assenza di pesci erbivori. In conclusione, un elevato numero di individui di macroalghe e una maggiore densità algale dovrebbero essere punti chiave di un intervento di restauro su substrati artificiali, in modo da controbilanciare la pressione di grazing e promuovere anche l'aumento dell'abbondanza, biomassa e diversità della fauna associata.
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