The status of ONLUS has represented for twenty years a safe haven in which organizations that pursued interests of a solidarity nature and that possessed certain requirements have found refuge, social consensus and tax benefits. The reform of the Third sector repealed the Legislative Decree 460/1997 which regulated the discipline of the ONLUS, thus representing a point of break with respect to the regulations implemented up to that moment. With the aim of harmonizing the entire sector under a single Code, "ETS" was identified as a possible name that best represents the vastness of subjects operating in the Third sector. The legislator has therefore identified the fundamental requirements and the adjustments that ONLUS must also comply with in order not to devote their assets. The situation, however, presents complications caused above all by delays in the effective entry into force of the CTS. This situation brings the ONLUS into a state of stagnation as if on the one hand there is the desire to comply with the regulations, on the other hand the continuous postponements of the departure of the CTS lead to the development of hesitations and to delaying their membership. The historical period in which this work develops represents one of the most delicate for the third sector, as it constitutes the "transitional regime" which sanctions the complex transition from the old to the new tax regime. The objective of the study is, therefore, to understand the point of view of the ONLUS on the application of the reform in such a precarious period through a first review of the literature and then through a case study in which, taking as reference an ONLUS, an attempt will be made to understand how these interpret the reform, how they are experiencing this transition and whether the envisaged provisions have been correctly implemented.

La qualifica di ONLUS ha rappresentato per vent’anni un porto sicuro in cui le organizzazioni che perseguivano interessi di natura solidaristica e che possedevano determinati requisiti hanno trovato rifugio, consenso sociale e benefici fiscali. La riforma del Terzo settore ha abrogato il D.lgs 460/1997 che regolava la disciplina delle ONLUS, rappresentando così un punto di cesura rispetto alle normative fino a quel momento attuate. Con lo scopo di armonizzare l’intero settore sotto un unico Codice, è stato individuato “ETS” come possibile denominazione che al meglio rappresentasse la vastità di soggetti che operano nel Terzo settore. Il legislatore ha quindi individuato i requisiti fondamentali e gli adeguamenti a cui, anche le ONLUS, devono ottemperare per non devolvere il proprio patrimonio. La situazione, però, presenta delle complicazioni causate soprattutto da ritardi dell’effettiva entrata in vigore del CTS. Questa situazione porta le ONLUS in una condizione di stasi in quanto se da un lato vi è il desiderio di uniformarsi alle normative, dall’altro i continui rinvii della partenza del CTS portano a sviluppare delle remore e a ritardarne l’adesione. Il periodo storico in cui questo lavoro si sviluppa, rappresenta uno dei più delicati per il Terzo settore, in quanto costituisce il “regime transitorio” che sancisce il complesso passaggio dal vecchio al nuovo regime fiscale. Obiettivo dello studio è, dunque, comprendere il punto di vista delle ONLUS sull’applicazione della riforma in un periodo così precario attraverso una prima revisione della letteratura e poi tramite un caso studio in cui, prendendo in riferimento una ONLUS, si tenterà di capire come queste interpretino la riforma, come vivano questo passaggio e se le disposizioni previste siano state correttamente recepite.

La riforma del Terzo settore applicata alle ONLUS: un caso studio

LUPPINA, CHIARA
2020/2021

Abstract

The status of ONLUS has represented for twenty years a safe haven in which organizations that pursued interests of a solidarity nature and that possessed certain requirements have found refuge, social consensus and tax benefits. The reform of the Third sector repealed the Legislative Decree 460/1997 which regulated the discipline of the ONLUS, thus representing a point of break with respect to the regulations implemented up to that moment. With the aim of harmonizing the entire sector under a single Code, "ETS" was identified as a possible name that best represents the vastness of subjects operating in the Third sector. The legislator has therefore identified the fundamental requirements and the adjustments that ONLUS must also comply with in order not to devote their assets. The situation, however, presents complications caused above all by delays in the effective entry into force of the CTS. This situation brings the ONLUS into a state of stagnation as if on the one hand there is the desire to comply with the regulations, on the other hand the continuous postponements of the departure of the CTS lead to the development of hesitations and to delaying their membership. The historical period in which this work develops represents one of the most delicate for the third sector, as it constitutes the "transitional regime" which sanctions the complex transition from the old to the new tax regime. The objective of the study is, therefore, to understand the point of view of the ONLUS on the application of the reform in such a precarious period through a first review of the literature and then through a case study in which, taking as reference an ONLUS, an attempt will be made to understand how these interpret the reform, how they are experiencing this transition and whether the envisaged provisions have been correctly implemented.
2020
2022-03-18
The reform of the third sector applied to non-profit organizations: a case study
La qualifica di ONLUS ha rappresentato per vent’anni un porto sicuro in cui le organizzazioni che perseguivano interessi di natura solidaristica e che possedevano determinati requisiti hanno trovato rifugio, consenso sociale e benefici fiscali. La riforma del Terzo settore ha abrogato il D.lgs 460/1997 che regolava la disciplina delle ONLUS, rappresentando così un punto di cesura rispetto alle normative fino a quel momento attuate. Con lo scopo di armonizzare l’intero settore sotto un unico Codice, è stato individuato “ETS” come possibile denominazione che al meglio rappresentasse la vastità di soggetti che operano nel Terzo settore. Il legislatore ha quindi individuato i requisiti fondamentali e gli adeguamenti a cui, anche le ONLUS, devono ottemperare per non devolvere il proprio patrimonio. La situazione, però, presenta delle complicazioni causate soprattutto da ritardi dell’effettiva entrata in vigore del CTS. Questa situazione porta le ONLUS in una condizione di stasi in quanto se da un lato vi è il desiderio di uniformarsi alle normative, dall’altro i continui rinvii della partenza del CTS portano a sviluppare delle remore e a ritardarne l’adesione. Il periodo storico in cui questo lavoro si sviluppa, rappresenta uno dei più delicati per il Terzo settore, in quanto costituisce il “regime transitorio” che sancisce il complesso passaggio dal vecchio al nuovo regime fiscale. Obiettivo dello studio è, dunque, comprendere il punto di vista delle ONLUS sull’applicazione della riforma in un periodo così precario attraverso una prima revisione della letteratura e poi tramite un caso studio in cui, prendendo in riferimento una ONLUS, si tenterà di capire come queste interpretino la riforma, come vivano questo passaggio e se le disposizioni previste siano state correttamente recepite.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/8429