Covid-19, an acronym now known all over the world, the subject of news and criticism since the end of 2019, has been and still is a question for many. In 2020, a violent global recession was generated, the largest since that of the Second World War, with an impact on the majority of already developed economies. Italy, for example, suffered a GDP loss of 8.8% in 2020. The crisis has had an impact on almost all activities, from production to tourism, from catering to sport. Many companies, due to decoction, have been forced to permanently close or, in any case, to a prolonged suspension of production, with conspicuous economic losses. At the end of the year, especially thanks to the easing of containment measures, there was a slow recovery. The new government strategies, based on the spread of vaccines and consequent lighter, or at least partial, lockdowns have had less incisive impacts on the economy. In this paper, with a brief introduction to the genesis and spread of covid-19, we will describe the impact, especially financial, that the latter has had on the economy of the European Union and the member states. Attention will then turn to the recovery measures put in place by the EU and, subsequently, by the related countries, through national plans. Then, in the third chapter, we will analyze the Italian National Recovery and Resilience Plan (PNRR) and the consequences it has produced on the country's economy. In fact, Italy, just to obtain the economic support referred to in the RRF, has prepared, like many other States, its own PNRR, defining in detail numerous interventions, especially related to the sectors of public administration, justice, simplification of legislation and promotion of competition. Thanks to the numerous programs prepared at national and European level, a strong economic and social improvement is expected in the coming years, as well as a better organization of the structures.

Covid-19, un acronimo ormai noto in tutto il mondo, oggetto di cronaca e critica già dalla fine del 2019, è stato ed è ancora un interrogativo per molti. Nel 2020 si è, così, generata una violenta recessione globale, la più grande dopo quella della Seconda Guerra Mondiale, con impatto sulla maggioranza delle economie già sviluppate. L’Italia, ad esempio, nel 2020 ha subito una perdita del PIL pari all’8,8%. La crisi ha avuto impatto su quasi tutte le attività, dalla produzione al turismo, dalla ristorazione allo sport. Molte imprese, a causa della decozione, sono stato costrette alla chiusura definitiva o, comunque, a una sospensione prolungata dell’attività produttiva, con cospicue perdite economiche. Nella fine dell’anno, soprattutto grazie all’allentamento delle misure di contenimento, si è assistito ad una seppur lenta ripresa. Le nuove strategie governative, fondate sulla diffusione dei vaccini e su conseguenti lockdown più leggeri, o comunque parziali, hanno avuto impatti meno incisivi sull’economia. Nel presente elaborato, premessi brevi cenni sulla genesi e la diffusione del covid-19, si descriverà l’impatto, soprattutto finanziario, che quest’ultimo ha avuto sull’economia dell’Unione Europea e degli Stati membri. Si volgerà poi l’attenzione sulle misure di ripresa poste in essere dall’UE e, susseguentemente, dai relativi Paesi, attraverso i piani nazionali. Dopodiché, nel terzo capitolo, si analizzerà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano e le conseguenze che lo stesso ha prodotto sull’economia del paese. Difatti, l’Italia, proprio per ottenere il sostegno economico di cui al RRF, ha predisposto, come molti altri Stati, il proprio PNRR, definendo nel dettaglio numerosi interventi, soprattutto legati ai settori di pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Grazie ai numerosi programmi predisposti a livello nazionale ed europeo, si prevede nei prossimi anni un forte miglioramento economico e sociale, oltre che una migliore organizzazione delle strutture.

Italia e UE post pandemia covid-19: gli interventi di ripresa

MOZZONI, MAURO
2021/2022

Abstract

Covid-19, an acronym now known all over the world, the subject of news and criticism since the end of 2019, has been and still is a question for many. In 2020, a violent global recession was generated, the largest since that of the Second World War, with an impact on the majority of already developed economies. Italy, for example, suffered a GDP loss of 8.8% in 2020. The crisis has had an impact on almost all activities, from production to tourism, from catering to sport. Many companies, due to decoction, have been forced to permanently close or, in any case, to a prolonged suspension of production, with conspicuous economic losses. At the end of the year, especially thanks to the easing of containment measures, there was a slow recovery. The new government strategies, based on the spread of vaccines and consequent lighter, or at least partial, lockdowns have had less incisive impacts on the economy. In this paper, with a brief introduction to the genesis and spread of covid-19, we will describe the impact, especially financial, that the latter has had on the economy of the European Union and the member states. Attention will then turn to the recovery measures put in place by the EU and, subsequently, by the related countries, through national plans. Then, in the third chapter, we will analyze the Italian National Recovery and Resilience Plan (PNRR) and the consequences it has produced on the country's economy. In fact, Italy, just to obtain the economic support referred to in the RRF, has prepared, like many other States, its own PNRR, defining in detail numerous interventions, especially related to the sectors of public administration, justice, simplification of legislation and promotion of competition. Thanks to the numerous programs prepared at national and European level, a strong economic and social improvement is expected in the coming years, as well as a better organization of the structures.
2021
2022-07-22
Italy and EU after the covid-19 pandemic: recovery plans
Covid-19, un acronimo ormai noto in tutto il mondo, oggetto di cronaca e critica già dalla fine del 2019, è stato ed è ancora un interrogativo per molti. Nel 2020 si è, così, generata una violenta recessione globale, la più grande dopo quella della Seconda Guerra Mondiale, con impatto sulla maggioranza delle economie già sviluppate. L’Italia, ad esempio, nel 2020 ha subito una perdita del PIL pari all’8,8%. La crisi ha avuto impatto su quasi tutte le attività, dalla produzione al turismo, dalla ristorazione allo sport. Molte imprese, a causa della decozione, sono stato costrette alla chiusura definitiva o, comunque, a una sospensione prolungata dell’attività produttiva, con cospicue perdite economiche. Nella fine dell’anno, soprattutto grazie all’allentamento delle misure di contenimento, si è assistito ad una seppur lenta ripresa. Le nuove strategie governative, fondate sulla diffusione dei vaccini e su conseguenti lockdown più leggeri, o comunque parziali, hanno avuto impatti meno incisivi sull’economia. Nel presente elaborato, premessi brevi cenni sulla genesi e la diffusione del covid-19, si descriverà l’impatto, soprattutto finanziario, che quest’ultimo ha avuto sull’economia dell’Unione Europea e degli Stati membri. Si volgerà poi l’attenzione sulle misure di ripresa poste in essere dall’UE e, susseguentemente, dai relativi Paesi, attraverso i piani nazionali. Dopodiché, nel terzo capitolo, si analizzerà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano e le conseguenze che lo stesso ha prodotto sull’economia del paese. Difatti, l’Italia, proprio per ottenere il sostegno economico di cui al RRF, ha predisposto, come molti altri Stati, il proprio PNRR, definendo nel dettaglio numerosi interventi, soprattutto legati ai settori di pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Grazie ai numerosi programmi predisposti a livello nazionale ed europeo, si prevede nei prossimi anni un forte miglioramento economico e sociale, oltre che una migliore organizzazione delle strutture.
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