Specie ittiche con un basso valore commerciale vengono raramente incluse nelle stime legate alla valutazione dello stato delle risorse marine, ancor meno quelle senza alcun valore commerciale, definite “scarto”. Pertanto, è stato recentemente sviluppato il nuovo metodo AMSY, che permette di valutare lo stato degli stocks ittici (vertebrati e invertebrati) non commerciali, per i quali non esistono dati sulle catture o risultano essere poco attendibili. Si tratta quindi di un metodo “data-poor” che utilizza esclusivamente i dati sulle serie temporali di abbondanza (CPUE) e sulla biomassa ottenuti tramite i survey scientifici sperimentali, i cosiddetti fishery independent data. In questa tesi di laurea sono stati utilizzati i dati provenienti dalla campagna sperimentale di pesca a strascico con rapido “SoleMon”, effettuata in alto Adriatico (GSA 17) per la valutazione dello stato delle risorse ittiche con un basso (non-target commerciale) o assente (scarto) valore commerciale. Sono state analizzate 34 specie commerciali non-target (19 attinopterigi, 7 molluschi gasteropodi, 4 molluschi cefalopodi, 2 crostacei decapodi, 2 molluschi bivalvi) e 24 specie “scarto” (10 echinodermi, 4 tunicati ascidiacei, 3 crostacei decapodi, 3 poriferi demosponge, 2 molluschi gasteropodi, 1 celenterato, 1 mollusco bivalvo), prelevate tramite la pesca a strascico con rapido tra il 2005 e il 2021. Nel complesso, 18 su 34 specie non-target commerciali (53%) e 11 su 24 specie “scarto” (46%) risultano non essere sovrasfruttate in termini di biomassa (B/BMSY >1). Considerando i 16 stocks commerciali non-target al di fuori delle soglie sostenibili, 4 risultano avere una pressione di pesca al di sotto del limite MSY (F/FMSY <1) e una biomassa quasi vicina ai livelli di sostenibilità (B/BMSY >0.75). Mentre, tra le specie “scarto” sovrasfruttate, soltanto 2 su 13 sono sottoposte ad una mortalità da pesca sostenibile (F/FMSY <1) e presentano una biomassa vicina ai livelli di sostenibilità (B/BMSY >0.75). Demospongae ed Holoturoidea risultano essere le classi più suscettibili all’impatto della pesca, mentre si denota un aumento della biomassa da parte della maggior parte degli scavengers, a dimostrazione della correlazione tra l’elevata percentuale dei rigetti in mare (44.3%), legati anche alla pesca a strascico in Adriatico, e i cambiamenti che si osservano nella struttura della rete trofica marina.

APPROCCI INTEGRATI DI BIOMASSA RELATIVA E RESILIENZA PER LA VALUTAZIONE DI SPECIE CON BASSO O NULLO VALORE COMMERCIALE IN ADRIATICO SETTENTRIONALE

BURINI, MARGHERITA
2022/2023

Abstract

Specie ittiche con un basso valore commerciale vengono raramente incluse nelle stime legate alla valutazione dello stato delle risorse marine, ancor meno quelle senza alcun valore commerciale, definite “scarto”. Pertanto, è stato recentemente sviluppato il nuovo metodo AMSY, che permette di valutare lo stato degli stocks ittici (vertebrati e invertebrati) non commerciali, per i quali non esistono dati sulle catture o risultano essere poco attendibili. Si tratta quindi di un metodo “data-poor” che utilizza esclusivamente i dati sulle serie temporali di abbondanza (CPUE) e sulla biomassa ottenuti tramite i survey scientifici sperimentali, i cosiddetti fishery independent data. In questa tesi di laurea sono stati utilizzati i dati provenienti dalla campagna sperimentale di pesca a strascico con rapido “SoleMon”, effettuata in alto Adriatico (GSA 17) per la valutazione dello stato delle risorse ittiche con un basso (non-target commerciale) o assente (scarto) valore commerciale. Sono state analizzate 34 specie commerciali non-target (19 attinopterigi, 7 molluschi gasteropodi, 4 molluschi cefalopodi, 2 crostacei decapodi, 2 molluschi bivalvi) e 24 specie “scarto” (10 echinodermi, 4 tunicati ascidiacei, 3 crostacei decapodi, 3 poriferi demosponge, 2 molluschi gasteropodi, 1 celenterato, 1 mollusco bivalvo), prelevate tramite la pesca a strascico con rapido tra il 2005 e il 2021. Nel complesso, 18 su 34 specie non-target commerciali (53%) e 11 su 24 specie “scarto” (46%) risultano non essere sovrasfruttate in termini di biomassa (B/BMSY >1). Considerando i 16 stocks commerciali non-target al di fuori delle soglie sostenibili, 4 risultano avere una pressione di pesca al di sotto del limite MSY (F/FMSY <1) e una biomassa quasi vicina ai livelli di sostenibilità (B/BMSY >0.75). Mentre, tra le specie “scarto” sovrasfruttate, soltanto 2 su 13 sono sottoposte ad una mortalità da pesca sostenibile (F/FMSY <1) e presentano una biomassa vicina ai livelli di sostenibilità (B/BMSY >0.75). Demospongae ed Holoturoidea risultano essere le classi più suscettibili all’impatto della pesca, mentre si denota un aumento della biomassa da parte della maggior parte degli scavengers, a dimostrazione della correlazione tra l’elevata percentuale dei rigetti in mare (44.3%), legati anche alla pesca a strascico in Adriatico, e i cambiamenti che si osservano nella struttura della rete trofica marina.
2022
2023-10-17
INTEGRATED RELATIVE BIOMASS AND RESILIENCE APPROACHES FOR THE ASSESSMENT OF SPECIES WITH LOW OR NO COMMERCIAL VALUE IN THE NORTHERN ADRIATIC
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