Background: Central venous access devices are widely used in clinical practice for the management of infusion therapies in various intra- and extrahospital care settings. Their management requires extensive knowledge regarding their use and the prevention of possible complications, particularly in oncology patients, as well as detailed scientific community guidelines, recommendations, bundles, and protocols. Nursing education, at the academic level, involves experiential learning. Dewey and Kolb have emphasized in their studies that experiential learning is essential as it intertwines experience and reflection: reflective practice is a key element in facilitating learning and in the education of nurses. Therefore, it is fundamental that the student, at the end of the degree course, acquires adequate preparation not only from a theoretical point of view but also from a practical one and has the opportunity to practice and study in an experiential environment. Objective: The main objective of the study is to evaluate the impact of a dedicated laboratory on central venous access devices within the Nursing Degree Program in Fermo, for the academic year 2023/2024, investigating the need for an experiential type of laboratory. Students were given an initial questionnaire composed of 15 questions with a single correct answer to verify their knowledge; they were subsequently given classroom training, with a theoretical part and the presentation of two checklists concerning the sequentiality of best practices and the explanation of the rationale. The same test was administered to students in the post-training period. Students also completed a qualitative satisfaction questionnaire with a rating from 1 to 5. Results:The learning trend showed a clear increase in knowledge in the test administered after the lesson: 9 out of 15 items achieved an average of 94.4% compared to 40% in the pre-training, 5 items out of 15 were between 70% of the students versus an initial data point of 43.2%. Conclusions: Based on the results, the best training methodology in the nursing field and in compliance with the regulatory framework which provides for the professional autonomy of the nurse, it may be necessary to introduce a laboratory within the degree course that focuses more on the devices widely used in oncology, specifically on the knowledge that future graduates can apply in all hospital settings.

ABSTRACT Background: gli accessi venosi centrali sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica, per la gestione delle terapie infusionali in vari setting assistenziali intra o extraospedalieri. La loro gestione richiede un’ampia conoscenza sia per quanto riguarda il loro utilizzo che per quanto riguarda la prevenzione di eventuali complicanze, in particolare nel paziente oncologico ed in linea con quanto dettato dalla comunità scientifica, linee guida, raccomandazioni, bundle e protocolli. La formazione infermieristica, a livello accademico, implica un apprendimento di tipo esperienziale, Dewey e Kolb hanno sottolineato, nel corso dei loro studi, quanto sia importante l’interazione tra esperienza e riflessione: la pratica riflessiva è un elemento chiave nella facilitazione dell’apprendimento e nella formazione degli infermieri. È pertanto fondamentale che lo studente acquisisca al termine del corso di studi una preparazione adeguata non solo dal punto di vista teorico ma anche pratico e abbia la possibilità di esercitarsi e studiare in un ambiente consono Obiettivo: l’obiettivo principale dello studio è valutare l’impatto di un laboratorio dedicato alla gestione degli accessi venosi centrali nel Corso di Laurea in Infermieristica nella sede di Fermo Materiali e metodi: è stato condotto uno studio di tipo sperimentale su 50 studenti del C.d.L. Infermieristica di Fermo, iscritti al III anno accademico 2023/2024, che va ad indagare la necessità di un laboratorio di tipo esperienziale È stato somministrato agli studenti un questionario iniziale composto da 15 domande con una sola opzione di risposta per verificare le conoscenze; sottoposti successivamente ad una formazione in aula, con una parte teorica e la presentazione di due checklist che coniugano la sequenzialità della best practice e la spiegazione del razionale. Lo stesso test è stato sottoposto agli studenti nel post – formazione. I discenti hanno inoltre compilato un questionario qualitativo di gradimento con punteggio da 1 a 5. Risultati: il trend di apprendimento ha evidenziato un netto aumento delle conoscenze nel test somministrato dopo la lezione: 9 items su 15 hanno raggiunto una media pari al 94,4% da un 40% rilevato nel pre - formazione, 5 items su 15 sono stati compresi dal 70% degli studenti contro un dato iniziale pari al 43,2%. Conclusioni: in base a quella che è la miglior metodologia di formazione in ambito infermieristico, ed in ottemperanza al quadro normativo che prevede l’autonomia professionale dell’infermiere, potrebbe essere necessario introdurre un laboratorio all’interno del corso di studi della laurea triennale che ponga il focus sui device maggiormente utilizzati in ambito oncologico, nello specifico sulle conoscenze che i futuri laureati potranno spendere in tutti i setting ospedalieri.

PROGETTO DI INNOVAZIONE DIDATTICA: INTRODUZIONE DI UN LABORATORIO SPERIMENTALE NEL C.D.L. INFERMIERISTICA DI FERMO SULLE BEST PRACTICE E NEL MANAGEMENT INFERMIERISTICO DEGLI ACCESSI VENOSI CENTRALI IN AMBITO ONCOLOGICO.

LEOPERDI, SARA
2023/2024

Abstract

Background: Central venous access devices are widely used in clinical practice for the management of infusion therapies in various intra- and extrahospital care settings. Their management requires extensive knowledge regarding their use and the prevention of possible complications, particularly in oncology patients, as well as detailed scientific community guidelines, recommendations, bundles, and protocols. Nursing education, at the academic level, involves experiential learning. Dewey and Kolb have emphasized in their studies that experiential learning is essential as it intertwines experience and reflection: reflective practice is a key element in facilitating learning and in the education of nurses. Therefore, it is fundamental that the student, at the end of the degree course, acquires adequate preparation not only from a theoretical point of view but also from a practical one and has the opportunity to practice and study in an experiential environment. Objective: The main objective of the study is to evaluate the impact of a dedicated laboratory on central venous access devices within the Nursing Degree Program in Fermo, for the academic year 2023/2024, investigating the need for an experiential type of laboratory. Students were given an initial questionnaire composed of 15 questions with a single correct answer to verify their knowledge; they were subsequently given classroom training, with a theoretical part and the presentation of two checklists concerning the sequentiality of best practices and the explanation of the rationale. The same test was administered to students in the post-training period. Students also completed a qualitative satisfaction questionnaire with a rating from 1 to 5. Results:The learning trend showed a clear increase in knowledge in the test administered after the lesson: 9 out of 15 items achieved an average of 94.4% compared to 40% in the pre-training, 5 items out of 15 were between 70% of the students versus an initial data point of 43.2%. Conclusions: Based on the results, the best training methodology in the nursing field and in compliance with the regulatory framework which provides for the professional autonomy of the nurse, it may be necessary to introduce a laboratory within the degree course that focuses more on the devices widely used in oncology, specifically on the knowledge that future graduates can apply in all hospital settings.
2023
2024-07-18
INNOVATIVE EDUCATIONAL PROJECT: INTRODUCTION OF AN EXPERIMENTAL LABORATORY IN THE NURSING DEGREE COURSE IN FERMO ON BEST PRACTICE AND NURSING MANAGEMENT OF CENTRAL VENOUS ACCESS IN ONCOLOGICAL SETTINGS.
ABSTRACT Background: gli accessi venosi centrali sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica, per la gestione delle terapie infusionali in vari setting assistenziali intra o extraospedalieri. La loro gestione richiede un’ampia conoscenza sia per quanto riguarda il loro utilizzo che per quanto riguarda la prevenzione di eventuali complicanze, in particolare nel paziente oncologico ed in linea con quanto dettato dalla comunità scientifica, linee guida, raccomandazioni, bundle e protocolli. La formazione infermieristica, a livello accademico, implica un apprendimento di tipo esperienziale, Dewey e Kolb hanno sottolineato, nel corso dei loro studi, quanto sia importante l’interazione tra esperienza e riflessione: la pratica riflessiva è un elemento chiave nella facilitazione dell’apprendimento e nella formazione degli infermieri. È pertanto fondamentale che lo studente acquisisca al termine del corso di studi una preparazione adeguata non solo dal punto di vista teorico ma anche pratico e abbia la possibilità di esercitarsi e studiare in un ambiente consono Obiettivo: l’obiettivo principale dello studio è valutare l’impatto di un laboratorio dedicato alla gestione degli accessi venosi centrali nel Corso di Laurea in Infermieristica nella sede di Fermo Materiali e metodi: è stato condotto uno studio di tipo sperimentale su 50 studenti del C.d.L. Infermieristica di Fermo, iscritti al III anno accademico 2023/2024, che va ad indagare la necessità di un laboratorio di tipo esperienziale È stato somministrato agli studenti un questionario iniziale composto da 15 domande con una sola opzione di risposta per verificare le conoscenze; sottoposti successivamente ad una formazione in aula, con una parte teorica e la presentazione di due checklist che coniugano la sequenzialità della best practice e la spiegazione del razionale. Lo stesso test è stato sottoposto agli studenti nel post – formazione. I discenti hanno inoltre compilato un questionario qualitativo di gradimento con punteggio da 1 a 5. Risultati: il trend di apprendimento ha evidenziato un netto aumento delle conoscenze nel test somministrato dopo la lezione: 9 items su 15 hanno raggiunto una media pari al 94,4% da un 40% rilevato nel pre - formazione, 5 items su 15 sono stati compresi dal 70% degli studenti contro un dato iniziale pari al 43,2%. Conclusioni: in base a quella che è la miglior metodologia di formazione in ambito infermieristico, ed in ottemperanza al quadro normativo che prevede l’autonomia professionale dell’infermiere, potrebbe essere necessario introdurre un laboratorio all’interno del corso di studi della laurea triennale che ponga il focus sui device maggiormente utilizzati in ambito oncologico, nello specifico sulle conoscenze che i futuri laureati potranno spendere in tutti i setting ospedalieri.
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