The era of preventive and minimally invasive dentistry dictates the need to remineralize new approaches. Understanding the imbalance between remineralization and the enamel demineralization process is the key factor for the control and prevention of caries. Objective: The aim of the present in vitro study is to qualitatively underestimate the effect of several commercially available remineralizing agents on the enamel pattern after six, twelve, eighteen and twenty-four days of treatment by pointing to the scanning electron microscope (SEM). Materials and Methods: Twenty-four healthy third molars were extracted for periodontal or orthodontic reasons and were stored in 0.5% chloramine solution. Subsequently, the titles were subsequently assigned to the following groups (n = 4): Control group (CTR), without treatment; Negative Group (GN), treated with 0.1M lactic acid demineralizing solution adjusted to pH 4.4; Mousse Group (GM), treated with GC Tooth mousse (Recaldent, GC Europe), casein phosphopeptide mousse (CPP) and amorphous calcium phosphate (ACP) associated with 0.33% sodium monofluoride phosphate; Nano-hydroxyapatite group (GN-HA), treated with Biorepair plus shock treatment repairs enamel containing nano-HA (Biorepair, Europe), with 280 mg / g of microRepair; Duraphat Group (GD), treated with Duraphat (Colgate-Palmolive, United States), 5% sodium fluoride paint; Biosmalto Group (GB), treated with Biosmalto (Curasept S.p.A., Italy), a mousse containing amorphous calcium phosphate fluorinated with fluorine and carbonate covered with citrate. A pH (demineralization-remineralization) cycle was used for 28 days which aimed to simulate oral pH fluctuation patterns. In order to observe the changes of the enamel surface in the remineralization process an electron microscope was used and the chemical characterization of the surface was performed with EDS spectroscopy. Results: Thematic applications of CCP-ACP associated with 0.33% sodium monofluorurophosphate, tested in GM, gave better results. Despite this, a complete remineralization was not achieved, rather a reorganization of the enamel structure.

L'era dell'odontoiatria preventiva e minimamente invasiva impone chiaramente la necessità di sviluppare nuovi approcci per remineralizzare le lesioni della carie dello smalto. La comprensione dello squilibrio tra remineralizzazione ed il processo di demineralizzazione dello smalto è il fattore chiave per il controllo e la prevenzione della carie. Obiettivo: lo scopo del presente studio in vitro è quello di valutare qualitativamente l’effetto di diversi agenti remineralizzanti in commercio sul pattern dello smalto dopo sei, dodici, diciotto e ventiquattro giorni di trattamento mediante osservazione al microscopio elettronico a scansione (SEM). Materiali e metodi: ventiquattro terzi molari sani sono stati estratti per ragioni parodontali o ortodontiche e sono stati conservati in una soluzione di cloramina allo 0,5%. Successivamente i campioni sono stati assegnati in modo casuale ai seguenti sei gruppi (n=4): Gruppo Controllo (CTR), senza trattamento; Gruppo Negativo (GN), trattato con soluzione demineralizzante di acido lattico 0,1M regolato a pH 4.4; Gruppo Mousse (GM), trattato con GC Tooth mousse (Recaldent, GC Europe), mousse di fosfopeptide di caseina (CPP) e fosfato di calcio amorfo (ACP) associati a monofluoruro fosfato di sodio allo 0,33%; Gruppo Nano-idrossiapatite (GN-HA), trattato con Biorepair plus trattamento d’urto ripara smalto contenente nano-HA (Biorepair, Europe), con 280 mg/g di microRepair; Gruppo Duraphat (GD), trattato con Duraphat (Colgate-Palmolive, United States), vernice al fluoruro di sodio al 5%; Gruppo Biosmalto (GB), trattato con Biosmalto (Curasept S.p.A., Italia), una mousse contenente fosfato di calcio amorfo fluorizzato con fluoro e carbonato ricoperto da citrato. E' stato utilizzato un ciclo del pH (demineralizzazione-remineralizzazione)per 28 giorni che mirava a simulare modelli di fluttuazione del pH orale. Al fine di osservare i cambiamenti della superficie dello smalto nel processo di remineralizzazione è stato utilizzato un microscopio elettronico e la caratterizzazione chimica della superficie è stata effettuata con spettroscopia EDS. Risultati: le applicazioni topiche di CCP-ACP associato allo 0,33% di monofluorurofosfato di sodio, testate in GM, hanno dato risultati migliori. Nonostante ciò, non è stata ottenuta una completa remineralizzazione, piuttosto una riorganizzazione della struttura dello smalto.

Analisi comparativa del potenziale remineralizzante di diversi agenti su lesioni superficiali dello smalto.

FACCENDI, LINDA
2020/2021

Abstract

The era of preventive and minimally invasive dentistry dictates the need to remineralize new approaches. Understanding the imbalance between remineralization and the enamel demineralization process is the key factor for the control and prevention of caries. Objective: The aim of the present in vitro study is to qualitatively underestimate the effect of several commercially available remineralizing agents on the enamel pattern after six, twelve, eighteen and twenty-four days of treatment by pointing to the scanning electron microscope (SEM). Materials and Methods: Twenty-four healthy third molars were extracted for periodontal or orthodontic reasons and were stored in 0.5% chloramine solution. Subsequently, the titles were subsequently assigned to the following groups (n = 4): Control group (CTR), without treatment; Negative Group (GN), treated with 0.1M lactic acid demineralizing solution adjusted to pH 4.4; Mousse Group (GM), treated with GC Tooth mousse (Recaldent, GC Europe), casein phosphopeptide mousse (CPP) and amorphous calcium phosphate (ACP) associated with 0.33% sodium monofluoride phosphate; Nano-hydroxyapatite group (GN-HA), treated with Biorepair plus shock treatment repairs enamel containing nano-HA (Biorepair, Europe), with 280 mg / g of microRepair; Duraphat Group (GD), treated with Duraphat (Colgate-Palmolive, United States), 5% sodium fluoride paint; Biosmalto Group (GB), treated with Biosmalto (Curasept S.p.A., Italy), a mousse containing amorphous calcium phosphate fluorinated with fluorine and carbonate covered with citrate. A pH (demineralization-remineralization) cycle was used for 28 days which aimed to simulate oral pH fluctuation patterns. In order to observe the changes of the enamel surface in the remineralization process an electron microscope was used and the chemical characterization of the surface was performed with EDS spectroscopy. Results: Thematic applications of CCP-ACP associated with 0.33% sodium monofluorurophosphate, tested in GM, gave better results. Despite this, a complete remineralization was not achieved, rather a reorganization of the enamel structure.
2020
2021-11-10
Comparative analysis of the remineralizing potential of different agents on superficial enamel lesions.
L'era dell'odontoiatria preventiva e minimamente invasiva impone chiaramente la necessità di sviluppare nuovi approcci per remineralizzare le lesioni della carie dello smalto. La comprensione dello squilibrio tra remineralizzazione ed il processo di demineralizzazione dello smalto è il fattore chiave per il controllo e la prevenzione della carie. Obiettivo: lo scopo del presente studio in vitro è quello di valutare qualitativamente l’effetto di diversi agenti remineralizzanti in commercio sul pattern dello smalto dopo sei, dodici, diciotto e ventiquattro giorni di trattamento mediante osservazione al microscopio elettronico a scansione (SEM). Materiali e metodi: ventiquattro terzi molari sani sono stati estratti per ragioni parodontali o ortodontiche e sono stati conservati in una soluzione di cloramina allo 0,5%. Successivamente i campioni sono stati assegnati in modo casuale ai seguenti sei gruppi (n=4): Gruppo Controllo (CTR), senza trattamento; Gruppo Negativo (GN), trattato con soluzione demineralizzante di acido lattico 0,1M regolato a pH 4.4; Gruppo Mousse (GM), trattato con GC Tooth mousse (Recaldent, GC Europe), mousse di fosfopeptide di caseina (CPP) e fosfato di calcio amorfo (ACP) associati a monofluoruro fosfato di sodio allo 0,33%; Gruppo Nano-idrossiapatite (GN-HA), trattato con Biorepair plus trattamento d’urto ripara smalto contenente nano-HA (Biorepair, Europe), con 280 mg/g di microRepair; Gruppo Duraphat (GD), trattato con Duraphat (Colgate-Palmolive, United States), vernice al fluoruro di sodio al 5%; Gruppo Biosmalto (GB), trattato con Biosmalto (Curasept S.p.A., Italia), una mousse contenente fosfato di calcio amorfo fluorizzato con fluoro e carbonato ricoperto da citrato. E' stato utilizzato un ciclo del pH (demineralizzazione-remineralizzazione)per 28 giorni che mirava a simulare modelli di fluttuazione del pH orale. Al fine di osservare i cambiamenti della superficie dello smalto nel processo di remineralizzazione è stato utilizzato un microscopio elettronico e la caratterizzazione chimica della superficie è stata effettuata con spettroscopia EDS. Risultati: le applicazioni topiche di CCP-ACP associato allo 0,33% di monofluorurofosfato di sodio, testate in GM, hanno dato risultati migliori. Nonostante ciò, non è stata ottenuta una completa remineralizzazione, piuttosto una riorganizzazione della struttura dello smalto.
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Descrizione: "Analisi comparative di potenziali agenti remineralizzanti su lesioni superficiali dello smalto". Linda Faccendi III anno igiene dentale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/691