Misurare la complessità assistenziale: studio osservazionale trasversale retrospettivo - CArdioMEO PediCARE (Ancona, Italia)

In the healthcare sector in recent decades there has been a progressive increase in the complexity of care and management of both the patient and healthcare workers; In this context, the definition of care complexity has become a subject of debate and a priority for the nursing directorates, especially for the allocation of nursing resources. As the nurse is the healthcare professional responsible for nursing, the most appropriate definition of care complexity lies in the words of Marisa Cantarelli who defines it as the set of interventions that refer to the different dimensions of nursing care expressed in terms of commitment and quantity of work nurse’s. After a careful review of the literature, the most appropriate scales, applicable to the adult, pediatric, cardiosurgical and congenital context were found to be two: the CAMEO (complexity assessment monitoring ensure outcome)2015, a tool for assessing the complexity of care in the intensive setting and in the non-intensive setting to be used in the wards under the name of CAMEO Inpatient. The aim of the report is to measure the care complexity in the court of patients admitted to the CCPC and UTIP of the University Hospital of Marche. 349 patients admitted during the study period were taken into consideration, applying the criteria of inclusion and exclusion were thus taken into account 313 patients. the level of care complexity established through the application of the CAMEO and CAMEO Inpatient scales has defined the totality of patients admitted to UTIP as patients of medium complexity and 73% of those admitted to the CCPC hospital department of average intensity and only 27% of low complexity, This should make us reflect above all because we are dealing with an ordinary hospitalization department with a defined average level of care at the same level as the intensive department. Therefore the allocation of resources should be proportionate to the care complexity of the department. In this context of absolute diversity, the ultimate objective remains the quality of the assistance provided. Nursing staff play an important role in achieving the goal: it must be trained to handle babies, children and congenital adults. The study showed how the application of measuring instruments such as CAMEO and CAMEO Inpatient can be useful for nursing planning, staff training and the composition of the organic equipment. In the current historical context, considering the progressive difficulties due to the lack of human and material resources, these evaluation tools are fundamental in order to obtain an adequate and functional working environment, able to guarantee an optimal quality of care.

In ambito sanitario negli ultimi decenni si assistito a un progressivo incremento della complessità assistenziale e gestionale sia del paziente che degli operatori sanitari; In questo contesto la definizione di complessità assistenziale è divenuta oggetto di dibattito e prioritaria per le direzioni infermieristiche soprattutto per l’allocazione di risorse infermieristiche. Essendo l’infermiere il professionista sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica, la definizione più appropriata di complessità assistenziale risiede nelle parole di Marisa Cantarelli che la definisce come l’insieme degli interventi che si riferiscono alle diverse dimensioni dell’assistenza infermieristica espressi in termini di impegno e quantità lavoro dell’infermiere. Dopo un accurata revisione della letteratura le scale più appropriate, applicabili al contesto adulto, pediatrico, cardiochirurgico e congenito sono risultate essere due: la CAMEO (complexity assessment monitoring ensure outcome)2015, strumento di valutazione della complessità assistenziale nel setting intensivo e nel setting non intensivo per essere utilizzato nei reparti con il nome di CAMEO Inpatient. Obiettivo dell’elaborato è quello di misurare la complessità assistenziale nella corte di pazienti ricoverati presso la CCPC e UTIP dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Sono stati presi in considerazione 349 pazienti ricoverati nel periodo di studio, applicando i criteri di inclusione ed esclusione sono cosi stati presi in considerazione 313 pazienti. il livello di complessità assistenziale stabilito tramite l’applicazione del punteggio delle scale CAMEO e CAMEO Inpatient ha definito la totalità dei pazienti ricoverati in UTIP come pazienti di media complessità e il 73% di quelli ricoverati nel reparto di degenza CCPC di media intensità e solo il 27% di bassa complessità, questo dovrebbe farci riflettere soprattutto perché ci troviamo di fronte ad un reparto di degenza ordinario con però un livello di assistenza definito medio allo stesso livello del reparto intensivo. Quindi l’allocazione delle risorse dovrebbe essere proporzionato alla complessità assistenziale del reparto. In questo contesto di varietà assoluta, l’obiettivo finale resta sempre la qualità dell’assistenza erogata. Il personale infermieristico gioca un ruolo importante nel raggiungimento dell’obiettivo: esso deve essere formato per gestire neonati, bambini e adulti congeniti. Lo studio ha dimostrato come l’applicazione degli strumenti di misurazione quali CAMEO e CAMEO Inpatient può risultare utile alla pianificazione dell’assistenza infermieristica, alla formazione del personale e alla composizione della dotazione organica. Nell’attuale contesto storico, considerando le progressive difficoltà dovute alla carenza di risorse umane e materiali, tali strumenti valutativi risultano essere fondamentali al fine di ottenere un ambiente lavorativo adeguato e funzionale, capace di garantire un’ ottimale qualità delle cure.